La tragedia delle due alpiniste morte assiderate sul Monte Rosa: chi erano Martina e Paola
Sono state trovate morte, assiderate, a 4.150 metri di quota. Paola Viscardi, 28 anni, e Martina Svilpo, 29 anni, erano due amiche esperte di montagna. L’ultima escursione, sul Monte Rosa, il 3 luglio, è stata fatale: rimaste bloccate da una bufera sotto la Piramide Vincent, sono riuscite a chiedere aiuto. Quando gli uomini del soccorso alpino valdostano, saliti a piedi durante la notte, hanno raggiunto la vetta dove le due si erano riparate, non c’è stato più niente da fare. Una delle due scalatrici è morta a pochi minuti dall’arrivo dei soccorritori. L’altra, trasportata al rifugio Mantova, è stata sottoposta a manovre di rianimazione, ma senza successo.
Un terzo alpinista della spedizione, un uomo proveniente da Pettenasco, in provincia di Novara, è sopravvissuto, ma ha riportato gravi traumi da congelamento alle mani: è stato trasportato in Svizzera in elisoccorso all’ospedale di Zermatt. «In cinque minuti il meteo è cambiato e la bufera ci ha bloccati in quota», ha detto il 27enne. Valerio Zolla – questo il suo nome – nell’intervista a La Stampa, rispondendo a una domanda su come stesse, ha risposto: «Vi lascio immaginare». Non si è soffermato a parlare delle due compagne di scalata morte, piuttosto ha detto di ricordare «il freddo, tanto freddo. Mi sono tolto i guanti per darli a una delle due ragazze. Ho fatto il possibile per aiutare i soccorritori».
L’amore per la montagna
«Quando la natura decide di alzare il sipario solo per te, unico spettatore, puoi solo piangere dall’emozione». Questo è l’ultimo post che Svilpo ha postato sul suo profilo Facebook, prima di compiere la scalata sul versante valdostano del Monte Rosa. I suoi social pullulano di fotografie di vette, attrezzatura per la scalata e paesaggi alpini. Molte di quelle immagini immortalano Svilpo insieme a Viscardi: chi le conosceva, le descrive come due amiche «sempre allegre e sorridenti, bellissime ed esuberanti, ma con la testa sulle spalle». Le due, anche sulle piattaforme digitali, mostravano di avere un rapporto indissolubile. Quasi ogni commento reciproco ha come riferimento la montagna. Uno degli ultimi commenti lasciati da Viscardi su Facebook, letto a posteriori, suona come un presagio: «La vita è un brivido che vola via…», cita Vasco Rossi. Con, immancabilmente, la foto di una montagna in alto nel profilo.