Concorsi pubblici, un quesito associa la città di Napoli ai furti: «Errori e pregiudizi razzisti»
«I… when I was in Naple», questa la frase da completare, in inglese, per indicare che il soggetto era stato vittima di un furto a Napoli. Un’espressione che ha lasciato tutti di stucco e che è apparsa in una delle domande della prova preselettiva di inglese del concorso per il personale italiano della dogana, come denunciano l’assessora alle Pari opportunità Francesca Menna e l’assessora al Turismo e cultura Annamaria Palmieri. Insomma, non sono bastate le domande su Peter Pan e i Promessi sposi al concorso pubblico per l’Arpal Puglia e il flop del Concorso per il Sud, ora arrivano anche i test che odorano di razzismo.
Cosa c’è scritto nel quesito
«In un Paese che voglia davvero dirsi europeo non si possono consentire superficialità politicamente scorrette e ispirate a pregiudizi vergognosi e razzisti come quelli rivelati dal quesito presente nella prova preselettiva di inglese del concorso per il personale della dogana», scrivono le due assessore. Nel quesito, che vi mostriamo, veniva chiesto come formulare la denuncia di furto del portafoglio trovandosi a Napoli. Perché proprio a Napoli e non in altre città? Solo coincidenza?
«Offesa gratuita alla città e alla cultura»
«Un’offesa gratuita – proseguono – alla città e alla cultura, visto anche il grossolano errore ortografico che sostituisce Naples con Naple. L’Amministrazione auspica che qualcuno voglia scusarsi con i napoletani per questa grave caduta di stile che è ancora più seria se si considera che il concorso è rivolto a personale della dogana, che di certo dovrebbe essere immune da simili pregiudizi».
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