In Italia solo il 2% dei posti letto in terapia intensiva è occupato da pazienti Covid. A fine marzo era il 41%
Buone notizie dai reparti ospedalieri italiani: le terapie intensive, secondo il monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), si sono ormai quasi del tutto svuotate. I dati, aggiornati al 5 luglio, dicono che ad oggi solo il 2% dei posti letto complessivi è occupato da pazienti affetti da Coronavirus. Ed è del 2% anche il tasso di occupazione dei posti letto da parte di persone contagiate dal Sars-Cov-2 nei reparti non di area critica, come malattie infettive, medicina interna e pneumologia. A fine marzo, le terapie intensive Covid erano al 41% e i ricoveri ordinari al 44%. Il fattore che, più di tutti, ha contribuito al calo drastico dell’occupazione dei letti in ospedale è stata certamente l’accelerazione della campagna vaccinale.
La situazione nelle Regioni
Questo, nel dettaglio, è ora il tasso di occupazione da parte di pazienti Covid nelle terapie intensive e nei reparti di area medica (malattie infettive, medicina generale e pneumologia) delle varie Regioni e Province autonome:
- Abruzzo (1% intensive, 2% reparti ordinari);
- Basilicata (0%, 4%);
- Calabria (4%, 6%);
- Campania (3%, 6%);
- Emilia Romagna (3%, 2%);
- Friuli Venezia Giulia (0%, 0%);
- Lazio (4%, 2%);
- Liguria (3%, 1%);
- Lombardia (3%, 2%);
- Marche (0%, 1%);
- Molise (0%, 4%);
- PA di Bolzano (0%, 1%);
- PA di Trento (2%, 2%);
- Piemonte (1%, 1%);
- Puglia (2%, 4%);
- Sardegna (0%, 2%);
- Sicilia (3%, 5%);
- Toscana (3%, 2%);
- Umbria (0%, 2%);
- Valle d’Aosta (0%, 1%);
- Veneto (0%, 1%).
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