Monitoraggio Gimbe, i contagi invertono la rotta: tornano a salire dopo 15 settimane in calo. E si fanno meno tamponi
Dopo 15 settimane di dati in calo, il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe riporta un aumento di contagi da Covid-19 in tutta Italia. Nella settimana che va dal 30 giugno al 6 luglio il report segnala un incremento del 5% che ha riguardato in particolare 11 Regioni del Paese. Abruzzo, Campania, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia autonoma di Trento e di Bolzano, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto sono i territori interessati dalla curva in salita, per un aumento totale di 265 casi: 5.571 contro i 5.306 della settimana scorsa. «Anche l’attività di test dopo 7 settimane di calo registra un aumento del 15,5% ma continua ad attestarsi su numeri troppo basso», ha spiegato il presidente Nino Cartabellotta, «con conseguente sottostima dei nuovi casi e insufficiente tracciamento dei contatti».
Decessi e ricoveri in calo
Sul fronte dei decessi il monitoraggio settimanale segnala invece un ulteriore calo. Le vittime legate al Coronavirus passano da 220 a 162 con una diminuzione del 26,4%. In parallelo anche la pressione sulle strutture sanitarie subisce una discesa incoraggiante. Sono – 83 le persone ricoverate in terapia intensive in una settimana (da 270 a 187) con un calo del 30,7%. « «Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva» spiega meglio Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe «sono in calo da oltre 3 mesi e la media mobile a 7 giorni è di 5 ingressi al giorno». Anche per i reparti ordinari la curva scende: dai 1.676 dello scorso monitoraggio ai 1.271 dell’ultima settimana, per una diminuzione in percentuale pari al 24,2%. Meno anche le persone in isolamento domiciliare: da 50.878 passano a 41.121, con una differenza di 9.757 e una diminuzione percentuale del 19,2%.
Ancora troppi over 60 senza vaccino
Ancora numeri bassi per le somministrazioni riservate agli over 60. Sono oltre 5,75 milioni i fragili che non hanno completato il ciclo vaccinale contro Covid-19. A lanciare l’allarme è ancora Fondazione Gimbe: sono 2,29 milioni, il 12,8%, gli over 60 senza neanche la prima dose, con ampie differenze regionali. Dal 22,6% della Sicilia al 7,7% della Puglia. Oltre 3,46 milioni, il 19,4%, devono completare il ciclo dopo la prima dose. «Se per contrastare la diffusione della variante Delta devono tornare in campo i servizi territoriali potenziando contact tracing, sequenziamento e screening alle frontiere», si legge nel report Gimbe, «per limitare l’impatto della Covid-19 severa e delle ospedalizzazioni occorre accelerare la somministrazione della seconda dose negli over 60». L’esortazione è verso una «scelta strategica univoca», senza «fughe in avanti delle Regioni, allineata con le indicazioni autorizzate dei vaccini e adeguatamente comunicata alla popolazione».
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