Pfizer chiederà l’autorizzazione per la terza dose di vaccino anti-Covid all’Fda statunitense
Entro agosto Pfizer chiederà alla Food and Drug Administration statunitense (Fda) l’autorizzazione per dare il via libera alla terza dose del proprio vaccino contro il Coronavirus e le sue varianti. A renderlo noto è stato il direttore scientifico della società, Mikael Dolsten. Pur rassicurando che «il vaccino Pfizer-BioNTech ha alti livelli di protezione contro la variante Delta», prevenendo dunque i ricoveri e i casi gravi di Covid-19, Dolsten ha osservato che il calo di efficacia del vaccino rilevato in Israele «è dovuto principalmente alle infezioni nelle persone che erano state vaccinate a gennaio o febbraio». Il ministero della Salute israeliano ha infatti affermato che l’efficacia del vaccino nel prevenire sia l’infezione sia la malattia sintomatica è passata dal 94,3% di maggio al 64% di giugno. «Probabilmente – ha osservato ancora Dolsten – sussiste il rischio di reinfezione perché gli anticorpi, come previsto, diminuiscono». E stando agli studi effettuati dai ricercatori, «una terza dose di richiamo genererebbe livelli anticorpali di 5 – 10 volte superiori rispetto alla seconda dose». Al contempo, il Ceo di Pfizer, Albert Bourla ha dichiarato che «le persone probabilmente avranno bisogno di una dose di richiamo del vaccino anti-Covid ogni 12 mesi», così come avviene per il vaccino antinfluenzale. Ma al momento, puntualizza, si tratta solo di ipotesi che necessitano ulteriori approfondimenti scientifici.
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