Terremoto grillino sulla Giustizia, sul blog la difesa della riforma. Ma tra i parlamentari M5S monta la rabbia: «Usciamo dal governo»
«Sulla riforma della giustizia, in queste ore stiamo sentendo e leggendo ricostruzioni d’ogni tipo. Ma, per fortuna, ci sono i fatti. E i fatti dimostrano che è stato fatto un lavoro che ha consentito di salvare la riforma della prescrizione che gli altri partiti avrebbero voluto cancellare del tutto, con un colpo di penna». Così, in un lungo post pubblicato sul sito del Movimento 5 stelle, i vertici del partito provano a difendere il compromesso sulla riforma della giustizia proposta da Marta Cartabia. Ma non sono bastate le spiegazioni per sopire il malcontento di una parte di deputati e senatori, i quali non accettano che il lavoro dell’ex guardasigilli Alfonso Bonafede venga cancellato. La battaglia contro la prescrizione, che con il testo passato in Consiglio dei ministri tornerebbe ad avere rilievo nella giurisprudenza italiana, è l’ennesimo feticcio del Movimento delle origini sacrificato sull’altare del governo Draghi.
Monta la rabbia dei parlamentari M5s
«L’unica cosa da fare, adesso, è essere coerenti: non ci sono più le condizioni per restare nel governo Draghi. Fine. Questo sarebbe il vero senso di responsabilità, per chi vuole riempirsi la bocca con belle parole», scrive la deputata Giulia Sarti, membro della commissione giustizia alla Camera. «Deve essere chiaro che quanto è successo ieri – 8 luglio – avrà delle conseguenze e deve essere altrettanto chiaro che la resa di ieri sulla prescrizione, non è stata una decisione di tutto il M5s. Per quanto mi riguarda, è sottinteso che continuerò a fare le barricate in parlamento». L’ex ministro Danilo Toninelli, meno tranchant sulla permanenza dei grillini nell’esecutivo, chiede tramite Facebook di consultare gli iscritti al Movimento: «La Restaurazione sta facendo passi da gigante: sulla riforma della giustizia penale si sta tornando ad un livello precedente all’arrivo del M5s al governo, nel 2018. Stanno approfittando della nostra attuale debolezza interna. L’unica soluzione è appellarci alla democrazia diretta col voto degli iscritti. Gli stessi che ci hanno dato mandato di appoggiare il governo Draghi per difendere le nostre conquiste».
Sul nuovo sito del Movimento, dai vertici è partita una sorta di denuncia contro un «martellamento incessante» sulla prescrizione: «Per tutti i partiti il bersaglio non è mai cambiato, è stato sempre la prescrizione e da mesi si sfregavano le mani al pensiero di abbattere quella che ancora oggi è per il Movimento 5 stelle una battaglia di civiltà». Cosa è successo in queste ore, secondo i vertici, se non una rinuncia ai cambiamenti apportati da Bonafede? «Di fronte a una proposta iniziale che, di fatto, smantellava tutto quanto fatto in questi anni, abbiamo combattuto. Con le armi che abbiamo, dentro una maggioranza che sul tema la pensa diversamente da noi. Ma siamo riusciti a ottenere una serie di risultati».
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