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Oscurata la pagina Facebook di Sara Cunial, la deputata complottista NoVax. Qualcuno gioisce, inutilmente

10 Luglio 2021 - 07:10 David Puente
Oscurata la pagina Facebook di Sara Cunial, la deputata complottista NoVax. Qualcuno gioisce, inutilmente
Oscurata la pagina Facebook di Sara Cunial, la deputata complottista NoVax. Qualcuno gioisce, inutilmente
Il profilo è stato "nascosto". La deputata parla di censura, ma non mancheranno i canali dove potrà continuare a diffondere disinformazione e teorie del complotto

Attraverso un post Telegram pubblicato l’8 luglio 2021 nel proprio canale ufficiale, dove si contano oltre 25 mila iscritti, Sara Cunial, deputata complottista e NoVax, ha annunciato l’oscuramento della sua pagina Facebook: «Importante! Facebook ha chiuso questa pagina», scrive l’ex M5s sostenendo che «ci sono sempre meno spazi liberi, in cui parlare liberamente». Al momento non è nota la motivazione esatta, mentre risulta esserci un messaggio fornito dal social leggibile dallo screenshot pubblicato da Sara Cunial nel suo canale Telegram: «La tua pagina non è più pubblica, pertanto è visibile solo alle persone che la gestiscono. Questo è dovuto al fatto che la Pagina non rispetta una o più Condizioni d’uso delle Pagine Facebook». Non mancano sui social i commenti gioiosi da parte di utenti e influencer, ma come al solito si tratta di una gioia del tutto inutile.

Come per altri casi, non conta se siete un comune cittadino o una deputata della Repubblica, o addirittura un Presidente degli Stati Uniti come Donald Trump: se violi le condizioni che hai sottoscritto con Facebook ne paghi le conseguenze. A nulla servirebbe invocare l’immunità parlamentare, come avrebbe fatto durante una manifestazione lo scorso 24 aprile ritrovandosi successivamente indagata per «rifiuto a fornire le generalità, oltraggio e minaccia a pubblico ufficiale». Sono diverse le possibili violazioni che potrebbero aver portato all’oscuramento della pagina, presenti ed elencate nel dettaglio in un’apposita area del Centro Assistenza Facebook, dove troviamo: il divieto di utilizzo di profili falsi come amministratori della pagina, la violazione degli Standard della Community da parte degli stessi amministratori, la violazione delle normative Facebook relative all’incitamento all’oddio e, infine, la violazione delle Normative pubblicitarie. Come spesso accade nel mondo delle teorie del complotto, la deputata denuncia un fantomatico “atto di censura” nei confronti da parte di un altrettanto fantomatico “regime”: «Non saranno le censure di Facebook, o di altri, a impedirmi di far sentire la nostra voce. La paura delle parole, tipica di ogni regime, è anche l’indice della sua debolezza».

Il post Telegram dove Sara Cunial annuncia l’oscuramento della pagina Facebook

Una cosa è certa: non mancheranno i canali, non solo quelli social, dove la deputata potrà continuare a diffondere la sua disinformazione e le sue teorie del complotto. Ci fosse una reale censura nei suoi confronti non potremmo trovare, in alcun modo, i suoi interventi pubblicati da diversi account e pagine Facebook. Per trovarli basta poco, inserendo semplicemente il suo nome e cognome nel motore di ricerca del social e il gioco è fatto!

Alcuni dei tanti contenuti di Sara Cunial ancora oggi riscontrabili su Facebook.

Oltre a Facebook e Telegram, a Sara Cunial non mancherà una sorta di “sostegno” da parte di quei media “indipendenti” che durante la pandemia Covid19 hanno messo in risalto i suoi interventi. «SARA CUNIAL SCATENATA IN PARLAMENTO» titola, tutto in maiuscolo, l’emittente RadioRadio lo scorso 14 luglio 2020. Altri due titoli in maiuscolo sono quelli di Byoblu, «UNA STRATOSFERICA SARA CUNIAL TRASCINA BILL GATES, SOROS E TUTTI GLI ALTRI ALLA SBARRA IN PARLAMENTO» del 14 maggio 2020 (ce ne siamo occupati qui) e «CORAGGIOSISSIMA SARA CUNIAL ALLA CAMERA LI MANDA TUTTI A STENDERE TRA LE URLA DEI NUOVI FARISEI» del 24 aprile 2020.

Alcuni dei titoli che “esaltano” gli interventi di Sara Cunial.

Di Sara Cunial ci siamo occupati in diverse occasioni a Open Fact-checking, ad esempio nei seguenti articoli:

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