Stop al linguaggio sessista anche per i cavi audio: la proposta per abolire «jack maschio» e «jack femmina»
Niente più distinzioni di genere, neanche quando si parla di cavi audio. È l’ultima frontiera di chi vorrebbe affibbiare il genere neutro anche all’oggettistica elettronica. Quindi basta con il cavo “maschio” – quello che si inserisce – e basta con quello “femmina” – cioè quello che riceve. A volere una svolta nel vocabolario è la Professional Audio Manufacturers Alliance (PAMA), associazione americana di produttori di materiale audio che sta lavorando «per affrontare problemi di linguaggio e terminologia obsoleti, identificati come sempre più scoraggianti rispetto allo spirito di inclusione». E che per questo ha emesso un comunicato per diffondere la sua proposta. Il progetto prevede un’indagine tra le aziende socie di Pama che avrebbe distribuito un questionario per raccogliere opinioni a proposito delle problematiche linguistiche. Come punto di partenza, Pama ha creato un documento di «nomenclatura audio professionale neutrale consigliata». Al posto di «maschio/femmina» si potrebbe parlare di «spina/presa», mentre altri due termini discussi come «master/slave» potrebbero diventare «primario/secondario». Le proposte sono aperte, le decisioni verranno prese in base ai pareri dei professionisti del settore. La notizia è stata accolta con entusiasmo da SoundGirls, l’associazione che «supporta le donne che lavorano nella produzione audio e musicale professionale, mettendo in evidenza il loro successo e fornendo loro un luogo per connettersi, fare rete e condividere consigli ed esperienze».
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