Aumentano i contagi tra i giovani? Il pediatra Midulla: «Serviva prevenzione attiva. I vaccini sui 12-15enni sono sicuri»
«Per quanto mi riguarda avrei cominciato a vaccinare per prima la popolazione degli adulti in attività, tra 40 e 65 anni. Quelli che si muovono, lavorano e portano in giro in virus. Non bastava raccomandare di stare attenti. Bisognava fare prevenzione attiva». A sostenerlo, in un’intervista al Corriere della Sera, è Fabio Midulla, professore di Pediatria presso la facoltà di Medicina della Sapienza e presidente della società italiana malattie respiratorie infantili. «C’era da aspettarsi che una volta cadute tutte le restrizioni i giovani avrebbero ricominciato a prendersi a piene mani le proprie libertà» rischiando quindi di venire contagiati dal Coronavirus e di contagiare i propri coetanei. «Gli appelli all’attenzione non bastano: davanti ai maxischermi e nei luoghi di divertimento non c’è mascherina e distanziamento che tengano», dice l’esperto riferendosi agli assembramenti dei ragazzi per seguire Euro 2020.
Secondo Midulla «il messaggio» ai ragazzi, dopo oltre un anno di malessere psicologico dovuto alle restrizioni, «non deve essere non fate questo e quello. Il messaggio deve essere: vuoi essere libero e sicuro? Benissimo, allora vaccinati con doppia dose prima di andare dove vuoi e con chi vuoi». E suggerisce di non dimenticare cosa è successo durante l’estate 2020, quando il virus «ha ripreso quota ripartendo dalle località di vacanza». Mentre per riguardo alle perplessità sulla sicurezza dei vaccini per 12-15enni? Midulla, da genitore, si dice «molto tranquillo». «Il rischio di miocardite è molto basso e i pochi episodi riscontrati si sono risolti con le normali terapie e e in generali senza ricoveri».
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