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Canada, scoperte altre 160 tombe di nativi in ex scuole cattoliche. Trudeau promette «azioni concrete»

14 Luglio 2021 - 18:38 Redazione
La scoperta arriva a due settimane dal ritrovamento di altre altre 182 tombe. Alcuni bambini sarebbero morti dopo aver tentato la fuga via mare per sfuggire agli abusi della scuola

Dopo l’ultima scoperta di 182 tombe senza nome nei pressi della St Eugene’s Mission, vicino alla città di Cranbrook, nella Columbia Britannica, lo scorso 30 giugno, altre 160 tombe senza un nome sono state scoperte in quelle che una volta erano “scuole residenziali” (collegi per gli indigeni canadesi) nella Colombia britannica. Le tombe, ha reso noto la tribù Penelakut, sono state scoperte sul suolo che in passato ospitava la Kuper Island residential School, conosciuta come “la Alcatraz del Canada”. Secondo alcuni sopravvissuti, alcuni bambini morirono dopo aver tentato la fuga via mare per sfuggire agli abusi della scuola. Sono quindi ormai centinaia le tombe scoperte nelle scuole di conversione dei nativi nelle ultime settimane, grazie anche all’utilizzo di radar che scandagliano il terreno. In tutto il Paese sono state avviate indagini per fare luce su questi ritrovamenti.
Il primo ministro Justin Trudeau, che nelle scorse settimane si era scusato e aveva parlato degli errori del suo Paese che per secoli ha tentato di assimilare i Nativi delle Prime nazioni alla popolazione locale, oggi ha parlato di notizia «orribile e straziante», e ha promesso «azioni concrete». «Non possiamo riportare indietro coloro che non ci sono più», ha scritto in un tweet, «ma possiamo – e continueremo a farlo – non smettere di dire la verità. E lavoreremo per combattere le discriminazioni e il razzismo sistemico».

In passato, almeno 150 mila bambini indigeni sono stati strappati alle loro famiglie per frequentare le cosiddette “Indian residential schools”, una rete di scuole fondate dal governo e amministrate dalle Chiese cattoliche – l’ultima ha chiuso negli anni ’90 – che sottraevano i figli degli indigeni alla loro cultura per assimilarli a quella dominante. La pratica di sottrarre i figli ai nativi per rieducarli alla nuova cultura importata dai coloni era diffusa nell’Ottocento, periodo nel quale fu fondata la Kamloops Indian residential School, oggi ancora gestita dalla Chiesa cattolica.

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