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Green pass obbligatorio per gli insegnanti: l’ipotesi del Cts sul rientro a scuola. Senza vaccino, serve il tampone

Secondo gli esperti del Cts, il ritorno in classe in presenza può avvenire solo con una larghissima copertura vaccinale del personale scolastico. All'appello secondo il generale Figliuolo mancano ancora oltre 220mila tra insegnanti e collaboratori scolastici

Se non si tratta di obbligo vaccinale per gli insegnati, poco ci manca. La soluzione suggerita dagli esperti del Comitato tecnico scientifico perché il mondo della scuola torni in classe stabilmente dal prossimo anno scolastico punta innanzitutto a stanare quei 220mila tra insegnanti e operatori scolastici che, secondo il commissario all’emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, ancora non hanno ricevuto la prima dose. Per loro il Cts propone di condizionare l’ingresso a scuola con il possesso del Green pass, sia che si vada in classe con gli studenti, sia che si lavori in segreteria. Fermo restando che l’ultima parola spetterà al governo, il Cts parte dal presupposto che il ritorno in classe non può che avvenire se «tutto il personale sia vaccinato» contro il Coronavirus, come riporta il Corriere della Sera. L’alternativa per personale Ata e docenti non ancora vaccinati sarebbe quella di presentare il certificato del tampone negativo. Una via che logisticamente complicherebbe la vita quotidiana di chi deve andare in classe ogni giorno.

Per gli insegnanti torna la priorità sui vaccini: senza Green pass per fare lezione servirà il tampone

Da parte delle Regioni però servirà un ulteriore sforzo per agevolare almeno le prime dosi per insegnanti e personale non docente. Per questo gli esperti del Cts insistono perché il mondo della scuola sia reinserito tra le categorie con priorità per la campagna vaccinale, così come accaduto lo scorso marzo subito dopo medici e infermieri. Si spera anche in campagne di sensibilizzazione, che ribadiscono gli esperti non possono escludere soluzione legislative perché convincere anche i più titubanti. Previste anche regole più flessibili per l’organizzazione delle classi sul fronte del contenimento dei contagi. A cominciare dal distanziamento nei luoghi chiusi: i banchi potranno anche essere disposti a meno di un metro l’uno dall’altro, purché si continui a indossare la mascherina.

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