Britney Spears: «Non salirò più su un palco finché sarò sotto il controllo di mio padre»
«Finché mio padre gestisce ciò che indosso, dico, faccio o penso non mi esibirò su nessun palco». A scriverlo pubblicamente è Britney Spears che ora sembra aver preso una delle poche decisioni libere e autonome dei suoi ultimi anni. La protesta è nei confronti di suo padre Jamie, a cui dal 2008 il giudice ha affidato la piena tutela legale della cantante. «Questa tutela ha ucciso i miei sogni» ha detto l’artista in un post su Instagram, spiegando ai suoi fan come l’unica cosa che ora le rimane è la speranza di essere finalmente ascoltata dai giudici. L’obiettivo di Spears è mettere fine alla prigiona psicologica e «abusante» a cui è costretta ormai da 13 anni, da quando suo padre presentò al tribunale una petizione per ottenere la tutela legale sulla figlia, dichiarandosi preoccupato per la sua salute mentale.
«Quei documentari su di me non mi sono piaciuti»
«Non mi è piaciuto il modo in cui i documentari riportano alla luce momenti umilianti del passato» ha continuato Britney Spears nel lungo sfogo, riferendosi ai diversi racconti che di recente hanno fatto conoscere meglio al grande pubblico la vita difficile della cantante. Uno di questi è Framing Britney Spears, il documentario prodotto dal New York Times nominato tra le altre cose a due Emmy Awards. Dopo quel lungo racconto, milioni di sostenitori in tutto il mondo si sono uniti facendo nascere il movimento #FreeBritney, chiedendo libertà per la cantante. Lo scorso 24 giugno Spears si era presentata davanti ai giudici chiedendo «di riavere indietro la vita» ma il 1° luglio il tribunale si è espresso in maniera definitiva respingendo la richiesta di revoca della tutela paterna. L’ultimo atto dello scontro giudiziario risale a poco più di tre giorni fa, quando la cantante è tornata a parlare davanti alla Superior Court di Los Angeles dichiarando di voler far causa al padre Jamie «per abusi nella tutela». A poche ore dall’udienza, a Britney è stato ufficialmente riconosciuto il diritto di scegliere in maniera autonoma il proprio avvocato.
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