Conte: «Giù le mani dal reddito di cittadinanza. Ora Draghi prenda una posizione chiara»
Dopo l’incontro di ieri con il premier Mario Draghi, il leader in pectore del M5s Giuseppe Conte torna a difendere a spada tratta il Reddito di cittadinanza, una delle misure più identitarie del Movimento, recentemente finito nel mirino di più forze politiche, tra cui Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Italia Viva. In un lungo post su Facebook l’ex premier spiega di aver «sollecitato il Presidente Draghi a prendere una posizione chiara e ferma in merito a un dibattito “inquinato” che si trascina da giorni». «Alcuni leader di partito – si legge ancora – hanno deciso di prendere di mira gli aiuti alle fasce più deboli e più esposte della popolazione. Non sorprendono le dichiarazioni di chi propone referendum per cancellare reddito e pensioni di cittadinanza per milioni di cittadini e famiglie in difficoltà economica. Quando, forti della propria esperienza di potere – si legge ancora nell’intervento – si sottoscrivono contratti per centinaia di migliaia di euro con produttori compiacenti, il rischio di diventare insensibili ai bisogni dei più fragili è nelle cose».
L’ex premier risponde indirettamente anche alla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, che ieri aveva definito la misura «metadone per i tossicodipendenti», chiedendone l’abolizione. La risposta di Conte alla leader di FdI è telegrafica: «Dispiace anche il tono di chi parla di “metadone per i tossicodipendenti” riferendosi al sostegno economico fornito con il Rdc dallo Stato a tanti italiani». E l’avvocato di Volturara Appula ribadisce che il M5s «sta lavorando per migliorare il Reddito di cittadinanza e un suo più efficace collegamento con le politiche attive per trovare lavoro. Ma giù le mani da uno strumento che – dati alla mano – ha inciso positivamente sui livelli di povertà, sulle disuguaglianze». E infine la promessa, a nome di tutto il Movimento: «Non consentiremo a nessuno di togliere gli ombrelli di protezione ai più deboli in mezzo a un diluvio. Abbiamo scelto di stare dalla parte di chi non ha voce, con buona pace per chi è pronto a raccogliere i fiati di chi ha potere economico ma non ha orecchi per chi non possiede nulla».
Foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI
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