Francia, beccata una vaccinatrice che falsificava Green pass (ed era anche No Vax)
Fresca laureata in farmacia, da giorni aveva preso servizio nel centro vaccinale Hay-le-Roses di Parigi, chiamata a somministrare dosi di vaccino anti Covid a centinaia di persone. Ma quando la polizia l’ha scoperta per le sue attività sul mercato nero di falsi green pass, ha confessato: «Sono una no vax». La donna vendeva sottobanco certificati verdi contraffatti su Snapchat alla modica cifra di 250 euro l’uno. Gli inquirenti l’hanno beccata quasi per caso, dopo un semplice controllo di routine di un pattuglia che aveva fermato un ragazzo. Si trattava invece di un vero e proprio spacciatore di Green pass. Il ragazzo ne aveva da parte 46, oltre a 2.600 euro in contanti. Tutti i certificati nelle mani del ragazzo erano firmati dalla farmacista vaccinatrice, sua complice. «Sembrava una persona seria – ha detto ai media francesi un collega dell’hub vaccinale in cui lavorava la ragazza – Adesso perderà tutto: il suo lavoro qui e quello alla farmacia». E mentre il sindaco di l’Hay-de-Rose, Vincent Jeanbrun, ha annunciato una “carta di identificazione personale” per ogni vaccinatore, gli inquirenti cercano di rintracciare i clienti della falsificatrice.
La Francia non è nuova allo “spaccio” di falsi green pass. Dopo l’annuncio del certificato obbligatorio del presidente Macron, lo scorso 12 luglio, le iniziative illegali hanno riempito social e dark web. Una fra tutte l’hashtag #fauxpass (falso pass) che ha raccolto decine di offerte illegali. Il meccanismo è più o meno sempre lo stesso: i falsari chiedono al cliente dati personali, numero di previdenza sociale e nel giro di qualche ora l’affare è fatto. Spesso le “talpe” sono proprio lavoratori di centri vaccinali, come accaduto per la giovane farmacista. «Sono degli atteggiamenti assolutamente inqualificabili», ha detto a France Info il dottor Mourgue, vice-presidente dell’Ordine dei Medici, spiegando che le sanzioni per un dottore che partecipa alla truffa «possono andare dal richiamo alla radiazione». Il ministero della Salute, dal canto suo, ha garantito di «seguire con attenzione l’argomento» e di aver già «avvisato le Agenzie regionali della salute e i centri di vaccinazione». Una realtà complessa che anche l’Italia, nelle ultime settimane, si è trovata a dover combattere. Lo scorso 3 luglio il nucleo speciale Privacy e Frodi tecnologiche della guardia di finanza di Milano ha scoperto un grosso business criminale. Pacchetti all-inclusive con vaccino (falso) + green pass venivano venduti a 100-130 euro da account anonimi su Telegram.
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