Decreto Covid, mediazione del governo sulle zone gialle: verso una soglia del 10% per le terapie intensive. Green pass per non chiudere ad agosto
Entra nel vivo la trattativa tra Stato e Regioni per il rinnovo del decreto Covid, in scadenza a fine mese. Al centro della discussione, oltre alla questione del Green pass, c’è il tema delle soglie di occupazione dei letti di terapia intensiva e dei ricoveri ordinari per Covid che faranno scattare la zona gialla nelle diverse aree italiane. Le Regioni puntano al rialzo delle percentuali, proponendo di alzare la soglia di occupazione delle terapie intensive al 20% e al 30% per i ricoveri per Covid ordinari in area non critica. Il Governo Draghi, invece, su consiglio dell’Iss e del Cts, puntava inizialmente a tenerle rispettivamente al 5% e al 10%. L’ipotesi, sulla quale si sta comunque ancora discutendo, è una soglia del 10% per le rianimazioni e del 15% per i reparti ordinari. Secondo quanto riferito dal presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, le proposte presentate «sono state elaborate in un’ottica positiva, anche alla luce dell’attuale contesto epidemiologico, caratterizzato da un aumento dell’incidenza ma da una bassa occupazione dei posti letto ospedalieri, e dalla progressione intensa della campagna vaccinale».
Lo stato attuale delle ospedalizzazioni in Italia
Secondo l’ultimo monitoraggio del Ministero della Salute e dell’Iss, la media nazionale delle ospedalizzazioni nei reparti ordinari Covid è al 2%, così come è al 2% quella nelle terapie intensive. A livello regionale, invece, secondo il monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) al 20 luglio le Regioni con le più elevate percentuali di ricoveri ordinari sono: Calabria (6%), Basilicata (5%), Campania (5%), Sicilia (5%), Sardegna (4%), Lazio (3%). Sul fronte dell’occupazione delle terapie intensive, invece, le Regioni con le più ospedalizzati sono: Calabria (3%), Liguria (3%), Sicilia (3%), Toscana (3%), Campania (2%), Emilia-Romagna (2%), Puglia (2%).
Quando sarà necessario usare il Green Pass
Quanto al Green pass, il governo Draghi intende introdurne l’uso già dal 26 luglio o dal 1 agosto per ristoranti, bar al chiuso e per gli eventi pubblici, purché si sia ricevuta almeno una dose di vaccino. Una scelta per evitare possibili nuove chiusure e scongiurare ulteriori stop&go delle diverse attività. In un secondo momento, dal 1 settembre, l’esecutivo intende rilasciare la Certificazione Verde digitale solo dopo il completamento dell’intero ciclo vaccinale. Tra le ipotesi sul tavolo di discussione con le Regioni, vi è poi quella di rendere il Green Pass obbligatorio per utilizzare tutti i trasporti pubblici, sia a livello locale sia per le tratte a lunga percorrenza a partire dal 15 settembre. Nella proposta avanzata dalle regioni il Green pass potrà essere utilizzato per permettere «la ripresa in sicurezza di attività fino a oggi non consentite o limitate», quali fiere e congressi, oltre a grandi eventi sportivi, spettacoli e locali notturni e discoteche. Ma nel confronto tra Stato e Regioni si valuta anche la possibilità di uso differenziato del Pass a seconda del colore della singola Regione, così come anticipato nei giorni scorsi dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.
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