Cambiamento climatico, gli studi che prevedevano i disastri (e che i governi hanno sottovalutato)
Dopo una serie di eventi avvenuti in questi ultimi sette mesi, assistiamo alle alluvioni nel nord Europa, in particolare in Germania e Belgio, per non parlare delle devastazioni in Cina sempre a causa delle piogge. È probabile che questi disastri siano da imputare al cambiamento climatico, ma l’entità dei danni è stata forse accentuata anche dalla mancata preparazione dei Paesi, nonostante alcune avvisaglie avessero messo in allerta i governanti. Diventa fondamentale ora per gli esperti del clima saper stimare sia quanto il riscaldamento globale abbia contribuito ad alimentare i disastri, sia quanto possa incidere su quelli futuri.
La devastazione nel Nord Europa
Basta vedere le cifre che si sono registrate in Nord Europa per farsi un’idea di quanto siano concrete le conseguenze dell’ignorare le responsabilità umane nei fenomeni climatici. Il 13 luglio sono caduti 15 centimetri di pioggia nell’arco di 24 ore: in Germania fino al 20 luglio si sono contate 196 persone morte durante l’alluvione, 31 in Belgio. Le proiezioni per il futuro non appaiono incoraggianti. La città tedesca di Adenau, situata tra il confine belga e Francoforte sul Meno, è stata quella più colpita finora dalle devastazioni. «La lingua tedesca riesce a malapena a descrivere la devastazione», ha affermato la cancelliera Angela Merkel in visita. Nel mentre altre inondazioni più a Sud hanno colpito la Baviera. Al centro del problema – ancora in studio da parte dei climatologi – potrebbe esserci, almeno in Europa, una messa in opera dei piani di emergenza focalizzati prevalentemente sui grandi fiumi, trascurando gli affluenti minori, che inaspettatamente sono stati invece quelli più colpiti.
Erano fenomeni prevedibili?
Si tratta proprio di una sorpresa? Già nel novembre 2019 analizzavamo su Open le stime riguardo al preoccupante innalzamento dei mari, tra il 2050 e il 2100. Per lo stesso arco di tempo l’aria calda, trattenendo sempre più umidità, favorirà piogge sempre più intense. Si prevedono danni da inondazioni quantificabili fino a 48 miliardi di euro all’anno. Lo dice anche una recente ricerca apparsa su Geophysical Research Letters, con tempeste che potrebbero diventare fino a 14 volte più frequenti entro il 2100.
Le alluvioni in Cina
Parliamo per esempio della città cinese di Zhengzhou, nota per ospitare gli stabilimenti della Foxconn, da dove vengono fuori oltre la metà degli iPhone usati nel mondo. Qui sono caduti anche 617 millimetri di pioggia nella sola giornata di sabato. I meteorologi prevedono ancora una settimana di piogge intense. Secondo Dave Petley dell’American Geophisical Union, «Ciò che non è stato ampiamente riportato è la natura straordinaria di questo evento piovoso». Le inondazioni che hanno interessato l’intera provincia di Henan da mercoledì scorso, sono costate la vita ad almeno 25 persone. Sono decine di migliaia i lavoratori della Foxconn che resteranno a casa. Intanto Penghu a Taiwan è stata colpita da un tifone, con le più alte precipitazioni mai registrate.
Il presidente cinese Xi Jinping ha inviato l’esercito per soccorrere la popolazione. La Cina che è stata colpita fin da subito dalla pandemia di Covid-19, ora deve affrontare il pericolo di malattie a danno dei suini, che costituiscono nella regione di Henan il più grande mercato al mondo. Infatti, le inondazioni sono associate a un rischio più elevato di malattie negli animali, come quella del virus della peste suina africana.
«Secondo i media statali – continua il South China Morning Post – sette province cinesi hanno inviato 1.800 combattenti contro le inondazioni, 250 barche, sette pompe di drenaggio con veicoli, 11 set di sistemi di approvvigionamento idrico e 18.500 tipi di attrezzature di emergenza per aiutare Zhengzhou a contenere l’alluvione».
Foto di copertina: EPA/CONSTANTIN ZINN | Bundeswehr soldiers evacuate a hospital after flooding in Bad Neuenahr, Germany, 15 July 2021. Large parts of Western Germany were hit by heavy, continuous rain in the night to 14 July, resulting in local flash floods that destroyed buildings and swept away cars.
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