Decreto Covid, via libera del Cdm. Dal 6 agosto Green pass (con una dose) per i ristoranti al chiuso
«Un utilizzo del Green pass in modo estensivo». Con queste parole, Mario Draghi, all’inizio della conferenza stampa, ha sintetizzato il contenuto del decreto Covid approvato dal consiglio dei ministri. «Il Green pass non è un arbitrio, ma una condizione per tenere aperte le attività economiche», ha detto Mario Draghi, per giustificare le scelte fatte in cabina di regia – intorno alle 15 – e poi discusse, insieme alle Regioni e ai ministri, nel pomeriggio del 22 luglio. Con Draghi, nella conferenza stampa iniziata poco dopo le 19.30, hanno partecipato il ministro della Salute Roberto Speranza e la ministra della Giustizia Marta Cartabia, proprio perché nel Cdm c’è stato un breve passaggio anche sulla riforma proposta dalla guardasigilli. Ed è stato Speranza a illustrare le nuove misure incluse nel decreto Covid, riassunte in tre punti: proroga dello stato di emergenza al 31 dicembre di quest’anno, cambio dei parametri per il passaggio delle regioni nelle diverse fasce di rischio e utilizzo del Green pass.
Nessuno spiraglio di riapertura per le discoteche
Sul Green pass si sono consumati i maggiori attriti tra Regioni ed esecutivo. I governatori avevano messo nero su bianco la loro richiesta: rendere obbligatorio il pass solo «per permettere in sicurezza la ripresa di attività fino ad oggi non consentite o limitate». Per le discoteche, tuttavia, non è stata prevista la riapertura, nonostante le barricate sollevate da Matteo Salvini e dalla Lega. Sarà istituito un fondo per i ristori di queste attività. È stato invece raggiunto un accordo per quanto riguarda gli altri possibili utilizzi del Green pass. Un certificato diverso da quello richiesto, per viaggiare, in molti Paesi europei: basterà una dose di vaccino per ottenerlo, oppure essersi sottoposti a tampone – il certificato, in caso di negatività, sarà valido per 48 ore -, o ancora essere guariti dalla Covid-19 negli ultimi 6 mesi. Se in un primo momento si pensava che l’introduzione dell’obbligo di Green pass per alcune attività sarebbe avvenuta lunedì 26 luglio, conferenza delle Regioni e governo si sono accordati per posticipare di due settimane l’avvio delle nuove regole. Questo lasso temporale servirà ai cittadini, alle imprese e agli enti locali per prepararsi alle misure. Il governo, inoltre, ha trovato un’intesa con le farmacie per introdurre una calmierazione del costo dei tamponi per le persone che non possono vaccinarsi per motivi di salute. L’accordo per la somministrazione di test antigenici rapidi scontati sarò valido fino al 30 settembre.
Dal 6 agosto Green pass obbligatorio per i ristoranti al chiuso
Dal 6 agosto, il Green pass sarà obbligatorio per sedersi a tavola, nei ristoranti che fanno servizio al chiuso. Non sarà necessario, invece, per le consumazioni veloci al bancone. L’obbligatorietà del certificato verde non sarà limitata al settore della ristorazione: il decreto Covid interviene per estendere il suo uso ai fini di garantire un accesso in sicurezza agli spettacoli all’aperto, ai centri termali, alle piscine, alle palestre, alle fiere, ai congressi, ai concorsi, ai cinema e ai teatri. Proprio per cinema e teatri vengono alzate le soglie di capienza massima: in zona gialla, gli spettatori – indossando la mascherina e rispettando il distanziamento – potranno salire all’aperto dagli attuali 1.000 fino a un massimo di 2.500, al chiuso da 500 a 1.000. In zona bianca viene fissato un tetto all’aperto di 5.000 persone e al chiuso di 2.500. Il decreto Covid regola anche la quantità di pubblico che potrà partecipare a grandi eventi culturali e sportivi: fino al 25% di capienza al chiuso e fino al 50% di capienza all’aperto. Nel decreto compare anche una norma che riduce a sette giorni la quarantena per i possessori di Green pass che entrano in contatto stretto con persone positive al Sars-CoV-2.
Tutti le attività per cui diventa obbligatorio il Green pass a partire dal 6 agosto:
- Servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso;
- Spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi;
- Musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre;
- Piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso;
- Sagre e fiere, convegni e congressi;
- Centri termali, parchi tematici e di divertimento;
- Centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione;
- Attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò;
- Concorsi pubblici.
Cambio dei parametri per le zone gialle, arancioni e rosse
La discussione sul trasporto locale su quello a lunga percorrenza non ha riguardato questo decreto Covid: delle modalità di accesso a bus, metrò, treni e aerei si parlerà in un secondo momento, in vista di settembre. Anche per l’uso del Green pass per regolamentare l’accesso ai luoghi di lavoro dei dipendenti non si è trovata alcuna soluzione: una questione complessa da discutere con i sindacati, ha glissato Draghi in conferenza stampa. Per quanto riguarda la revisione dei parametri, i presidenti di Regione proponevano una soglia del 20% per le terapie intensive e del 30% per i reparti ordinari, oltre le quali si sarebbe passati in zona gialla. La trattativa si è conclusa, invece, fissando le soglie per la zona gialla al 10% per le terapie intensive e al 15% per le ospedalizzazioni. Resta tarata sul livello di 50 abitanti su 100mila l’incidenza per passare dalla zona bianca alla zona gialla, parametro però vincolato al tasso di saturazione degli ospedali. Palazzo Chigi ha previsto anche le modifiche per il passaggio nelle altre fasce di rischio: terapie intensive al 20% e al 30% per le aree mediche per diventare arancioni e rispettivamente al 30 e al 40% per entrare in zona rossa. Nel decreto, infine, entrerà la proroga dello stato d’emergenza, molto probabilmente fino alla fine dell’anno.
Tutti i parametri per ogni singola zona di colore:
Le Regioni restano in zona bianca se:
- L’incidenza settimanale dei contagi è inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive.
- Qualora si verifichi un’incidenza superiore a 50 casi per 100.000 abitanti, la Regione resta in zona bianca se si verifica una delle due condizioni successive:
- Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 15 per cento;
- Oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 10 per cento.
Le Regioni passano da zona bianca a zona gialla se:
- L’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 ogni 100.000 abitanti a condizione che il tasso di occupazione dei posti letto in area medica sia superiore al 15 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 sia superiore al 10 per cento;
- Qualora si verifichi un’incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti, la Regione resta in zona gialla se si verificano una delle due condizioni successive:
- Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 30 per cento;
- Oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è uguale o inferiore al 20 per cento.
Le Regioni passano da zona gialla a zona arancione se:
- Si verifica un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 150 ogni 100.000 abitanti e aver contestualmente superato i limiti di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva prevista per la zona gialla.
Le Regioni passano da zona arancione a zona rossa in presenza di un’incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti e se si verificano entrambe le condizioni successive:
- Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid-19 è superiore al 40 per cento;
- Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da Covid-19 è superiore 30 per cento.
Sanzioni per titolari di attività e avventori
I titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati previa esibizione del Green pass sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni. In caso di violazione, si rischia una sanzione pecuniaria da 400 a 1.000 euro, sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.
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