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Record di contagi, proteste e conti in rosso: l’inizio in salita dei Giochi olimpici di Tokyo 2020

22 Luglio 2021 - 18:53 Redazione
Con il focolaio nella delegazione ceca gli atleti positivi salgono a 91. E in tutto il Giappone le infezioni superano il picco di gennaio, tra il malcontento dilagante dei cittadini e le preoccupazioni per la gestione economica della manifestazione

Sarà una Olimpiade diversa, segnata dai contagi da Coronavirus che sono cresciuti superando i record registrati finora in Giappone. Alla vigilia dell’apertura dei Giochi di Tokyo 2020, sono stati conteggiati 1.979 positivi al virus, il dato alto dal gennaio scorso. Una tendenza che preoccupa gli organizzatori. Ed è notizia dell’ultima ora il focolaio nella delegazione della Repubblica Ceca presente a Tokyo, che porta a 91 i casi tra gli atleti emersi finora nel Villaggio olimpico di Harumi Futo, dove sorge la struttura che ospiterà tutti gli 11 mila sportivi.

Il focolaio ceco e il ritiro del Gambia

FOTO | ANSA: Un poliziotto pattuglia l’area intorno al Villaggio olimpico di Tokyo. 22 luglio 2021

Dopo il contagio di Simon Nausch, allenatore delle squadre di beach volley della Repubblica Ceca, anche la moglie Marketa Nausch Slukova è risultata positiva al virus, segnando il quinto caso nella spedizione. Gli altri casi registrati tra gli atleti cechi riguardano il tennistavolista Pave Sirucek, il pallavolista di beach Ondrej Perusic e il medico della delegazione Vlastimil Voracek, già positivo all’arrivo in aeroporto a Tokyo. «La situazione è grave, pur avendo fatto del nostro meglio per fermare il contagio», ha affermato il capo delegazione dei boemi Martin Doktor.

Il quadro epidemiologico tra gli atleti ha portato alcune delegazioni a rinunciare già prima della cerimonia di apertura olimpica. È il caso della squadra del Gambia, che portava 5 atleti in Giappone. Il ministro dello Sport del Paese africano, Sanoussy Bantama Sow, ha comunicato al Cio il ritiro della squadra gambiana. Fonti vicine agli ambienti politici del Paese, tuttavia, hanno sottolineato che la decisione sarebbe stata dettata da problemi finanziari e non legati alla pandemia. Di fatto, i 5 atleti africani non prenderanno parte a Tokyo 2020.

Il malcontento dei cittadini

FOTO | ANSA: Un telegiornale giapponese trasmette nel centro di Tokyo l’immagine del direttore della cerimonia di apertura dei Giochi Kentaro Kobayashi, escluso dal suo ruolo per un episodio risalente al 1998 in cui scherzò sull’olocausto. 22 luglio 2021

A Tokyo lo stato di emergenza durerà fino al prossimo 22 agosto. Negli ultimi mesi è montato un forte malcontento nella popolazione giapponese, che accusa gli organizzatori di aver forzato l’avvio della manifestazioni nonostante i contagi registrati nel Paese. Alle manifestazioni contro la rassegna si aggiungono gli scandali che hanno coinvolto i vertici organizzatori e le informazioni contenute nel rapporto pubblicato la scorsa settimana dagli esperti giapponesi, secondo il quale «in meno di due settimane la situazione sarà ben più acuta della terza ondata».

In un contesto già compromesso dalla pandemia, i dati che emergono dagli organizzatori non sono promettenti neppure sul coordinamento tra Tokyo e i territori locali. A Sapporo, per esempio, si terrà la maggior parte delle partite di calcio olimpiche. Il sindaco della città, Katsuhiro Akimoto, ha chiesto al governo centrale di agire con nuove restrizioni, dato che le infezioni hanno superato la soglia delle 25 ogni 100 mila abitanti. In attesa di risposte da Tokyo, Akimoto ha avviato «urgenti misure per prevenire la diffusione del virus fino a quando non verranno prese decisioni». Tra le misure la conferma di orari di apertura ridotti degli esercizi pubblici e restrizioni sul consumo di alcol.

I problemi finanziari

FOTO | ANSA: Due persone indossano la mascherina accanto alle mascotte di Tokyo 2020. La crisi pandemica e i contagi record stanno allargando la depressione economica del Giappone. 22 luglio 2021

Non mancano poi le critiche per la gestione economica dei Giochi. Quello che non va giù all’opinione pubblica giapponese è il fatto che le autorità abbiano investito energie e soldi per ospitare Giochi e Paralimpiadi, acuendo la crisi economica nel Paese e le preoccupazioni dei cittadini per la gestione quotidiana dell’emergenza sanitaria. La maggior parte della popolazione non è stata ancora immunizzata e i volontari che saranno impegnati nei Giochi hanno ricevuto la prima dose solo a giugno.

A questo, vanno aggiunti gli sforzi di governo e Cio per reclutare circa 7 mila tra infermieri e medici in tutto il Paese, con alcune strutture ospedaliere che saranno dedicate esclusivamente agli atleti infortunati o infettati dal Covid. Queste scelte aumentano la spesa che, tra costi previsti e straordinari, ha già superato i 15 miliardi di dollari con uno scostamento stimato attorno al 500 per cento delle risorse previste. Sullo sfondo, la fuga di sponsor dalla rassegna. Anche la giapponese Toyota ha deciso di disertare la cerimonia di apertura per l’impatto «potenzialmente negativo» a causa del clima di dissenso tra l’opinione pubblica nipponica verso la manifestazione.

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