Voghera, l’assessore Adriatici resta ai domiciliari. Trasferito in un luogo segreto
Il gip di Pavia ha convalidato l’arresto dell’assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera Massimo Adriatici confermando gli arresti domiciliari. Adriatici è accusato di eccesso colposo di legittima difesa per l’uccisione di Youns El Boussetaoui, avvenuta martedì sera con un colpo di pistola in piazza. La decisione del gip segue la richiesta della procura, che aveva parlato di rischio di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove, secondo quanto spiegato dal pubblico ministero di Pavia, Roberto Valli. Ieri, 23 luglio, Adriatici è comparso davanti al gip. L’assessore ha detto di non ricordare chiaramente i momenti della tragedia: «Non so come sia partito il colpo».
Trasferito in un luogo segreto per la sua sicurezza
Adriatici non si trova più nella sua abitazione, ma è stato trasferito in un luogo segreto. La decisione, a quanto si è saputo, è avvenuta su richiesta della difesa in quanto su alcuni social sono apparse immagine dell’abitazione dell’assessore. Adriatici è stato trasferito in quanto un personaggio dell’estrema destra vogherese ha postato un video paventando disordini nella manifestazione del pomeriggio e ha inquadrato l’abitazione dell’assessore. Questo per i legali del politico comporta rischi per la sua incolumità.
Il gip: «Indagato lucido e consapevole delle proprie azioni»
Nell’ordinanza con cui conferma i domiciliari per Adriatici il gip di Pavia scrive di «pericolosità dell’indagato» intesa come attitudine a «porre in essere reazioni sovradimensionate nel caso in cui si trovi in situazione di criticità». «Ciò che si vuole evidenziare è che lo stesso Adriatici ha dichiarato di aver estratto la pistola dalla tasca in un momento in cui era ancora lucido e consapevole delle proprie azioni», ha scritto il gip nell’ordinanza visionata dall’Ansa.
La nuova testimonianza sui fatti di Voghera
Nelle ultime ore è emersa la testimonianza di una persona che avrebbe assistito alla lite tra El Boussetaoui e Adriatici: «Non ha sparato per sbaglio. l’italiano ha preso la pistola, l’ha puntata verso Youns e subito ha sparato il colpo che lo ha ucciso», ha detto il testimone. «Ho visto un signore italiano che stava parlando al telefono, Youns lo ha spinto e l’italiano è caduto in terra sulla schiena. A quel punto, mentre era sdraiato, ha estratto la pistola dal fianco e gli ha sparato un colpo a sangue freddo. Dopo essere stato colpito, Youns è corso via con la mano sulla pancia e poi è caduto a terra».
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