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Abusi sui minori, i capi scout di Irlanda e Regno Unito sono stati coinvolti in oltre 250 casi

25 Luglio 2021 - 22:32 Redazione
Il quotidiano inglese «The Guardian» ha pubblicato un'analisi in cui vengono raccolti tutti i casi conosciuti dagli anni '50 a oggi

255 persone sono state condannate nel Regno Unito e in Irlanda per reati di abuso sessuale su minori, avvenuti tra gli anni Cinquanta e oggi. In tutti i casi, i responsabili di questi abusi erano capi scout. Il quotidiano The Guardian ha pubblicato un’analisi che solleva diversi dubbi su come il tema delle violenze sui minori venga affrontato dall’associazione. I casi analizzati dall’inchiesta riguardano diversi tipi di reati, tra cui istigazione allo stupro, aggressione, voyeurismo e creazione di immagini pornografiche. Alcuni episodi sono molto recenti: un esempio è quello di Oliver Cooper, condannato a 6 anni di carcere nell’ottobre dello scorso anno per tre accuse di aggressione sessuale nei confronti di due bambine di sei anni, e per aver scattato fotografie oscene a un bambino. O ancora, quello di Graham Avison, arrestato per cinque anni e sette mesi dopo essersi dichiarato colpevole di quattro accuse di aggressione sessuale tra il 1991 e il 1995 nei confronti di un ragazzo.

Abbie Hickson fa parte del team di avvocati che si è occupato di raccogliere il report di tutti gli abusi: «La Scout Association dovrà fare molto di più per proteggere la sicurezza dei suoi scout dagli aggressori sessuali in futuro. Il clima che c’è in questo momento rischia di facilitare gli abusi, anche involontariamente». E ancora: «Ci deve essere una cultura della trasparenza e della fiducia e devono essere prese misure a tutti i livelli dell’organizzazione in modo che gli abusi sessuali all’interno degli scout siano attivamente prevenuti». Il The Guardian ricorda anche il caso dei Boys Scout of America, l’associazione di scout statunitense che è entrata in bancarotta per fare fronte a tutte le accuse di molestie ricevute. Solo questa settimana i responsabili dell’associazione hanno dichiarato di aver raggiunto un accordo da 850 milioni di dollari con gli avvocati che rappresentano le oltre 60 mila vittime di abusi.

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