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No! Il CDC non ha ritirato i tamponi PCR perché «non distinguono Sars-Cov-2 dai virus dell’influenza»

26 Luglio 2021 - 11:46 David Puente
No! Il CDC non ha ritirato i tamponi PCR perché non distinguono Sars-Cov-2 dai virus dell'influenza
No! Il CDC non ha ritirato i tamponi PCR perché non distinguono Sars-Cov-2 dai virus dell'influenza
L'idea che i test tamponi PCR scambiassero i virus dell'influenza con il Sars-Cov-2 non viene affatto confermata o ammessa dai CDC americani

Sui social circola la notizia che i CDC americani (Centers for Disease Control and Prevention) avrebbero ritirato i test tamponi PCR perché non sarebbero in grado di “distinguere il Sars-Cov-2 dal virus dell’influenza”. Tra i contenuti segnalati troviamo un tweet dell’utente Barbara Balanzoni (@barbarab1974) che riprende un articolo del sito Databaseitalia: «BOMBA SULLA PANDEMIA: CDC USA RITIRA TAMPONI PCR. “Non distinguono Sars-Cov-2 da Influenza”. Contagi COVID-19 Falsati! – Database Italia». C’è molta confusione, partendo dal semplice fatto che i CDC non hanno affatto ritirato i test molecolari PCR confermandone l’inaffidabilità. Di fatto, non viene confermata la teoria del complotto dei “test falsati” dove vengono scambiati i virus dell’influenza con quelli della Covid19 gonfiando il numero dei casi positivi negli Stati Uniti o nel mondo.

Per chi ha fretta

  • I CDC americani ritireranno la richiesta fatta all’FDA per i test tamponi PCR che individuano solo il Sars-Cov-2 e non altri virus.
  • I CDC non hanno fatto richiesta di ritiro di tutti i test PCR.
  • I CDC non ammettono alcuna falsificazione dei test PCR.
  • I CDC avvisano i laboratori affinché non usino più il test singolo per individuare solo il Sars-Cov-2 preferendone altri, già in uso, che riescono a identificare anche i virus dell’influenza.

Analisi

Veniamo all’articolo di Databaseitalia, un sito noto a Open Fact-checking (qui, qui, qui, qui, qui e qui), dove leggiamo:

Lo scorso 21 luglio 2021, data palindroma e perciò fortunata, sono state pubblicate le 18 righe che riscrivono la storia della pandemia da Covid-19. Il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) degli USA, la più alta autorità sanitaria del governo americano per il monitoraggio delle malattie ed in particolare di quelle infettive, ha lanciato un allerta che assume la portata di un missile nucleare contro il muro di gomma della narrazione internazionale sull’emergenza causata dal virus SARS-Cov-2 […]

Ma la comunicazione ufficiale del CDC (ente ramificato in tutti gli stati confederati) afferma tra le righe qualcosa di ancor già scioccante, anticipato da Gospa News già l’anno scorso: ovvero il rischio che i tamponi rinofaringei PCR, soggetti a cicli di amplificazioni variabili, possano non distinguere il Covid-19 da una semplice influenza.

Qui la traduzione di parte del comunicato dei CDC riportato da Databaseitalia:

«Dopo il 31 dicembre 2021, il CDC ritirerà la richiesta alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per l’autorizzazione all’uso di emergenza (EUA) del CDC 2019-Novel Coronavirus (2019-nCoV) Real-Time RT-PCR Diagnostic Panel, il test introdotto per la prima volta nel febbraio 2020 solo per il rilevamento di SARS-CoV-2. CDC fornisce questo avviso in anticipo ai laboratori clinici per avere il tempo sufficiente per selezionare e implementare una delle tante alternative autorizzate dalla FDA».

Nell’articolo viene usato come immagine di copertina lo screenshot della nota pubblicata nel sito ufficiale dei CDC americani dal titolo «07/21/2021: Lab Alert: Changes to CDC RT-PCR for SARS-CoV-2 Testing».

L’articolo di Databaseitalia riporta diversi elementi copia incollati, come quello relativo alla definizione di Real time PCR prelevato da Wikipedia.

La condivisione di Barbara Balanzoni, citata per un’altra vicenda in un precedente articolo di Open.

Tutti i test PCR o solo uno?

Già dal titolo del comunicato si comprende che il test PCR in questione è quello del CDC introdotto nel febbraio 2020 dallo stesso ente e autorizzato in via emergenziale dalla FDA (Food and Drug Administration). In pratica, i CDC ritireranno la domanda fatta alla FDA e dunque l’utilizzo del loro test PRC e non gli altri autorizzati e in uso di altri enti o società. Di seguito l’elenco dei test approvati da FDA dove troviamo ancora oggi quello del CDC:

Attraverso il comunicato i CDC avvisano tutti i laboratori che utilizzano il loro test PCR affinché vengano sostituiti con altri PCR suggeriti sempre dalla FDA. Entro quando? Possibilmente per la fine dell’anno e l’avviso odierno serve proprio per dare tempo ai laboratori di adeguarsi.

Non distingueva il Sars-Cov-2 dal virus influenzale?

Il comunicato è stato interpretato per sostenere la teoria che anche i casi di normale influenza fossero identificati come Covid19. Come mai? Perché il test PCR “non sarebbe capace di distinguere” il Sars-Cov-2 dai virus dell’influenza. In realtà il test dei CDC è stato elaborato per identificare solo il Sars-Cov-2 e non quelli influenzali, al contrario di un altro autorizzato sempre nel 2020 e che troviamo nell’elenco dei test approvati da FDA.

Di che test si tratta? Quello che usa il sistema multiplex, quello che i CDC consigliano di usare nello stesso comunicato: «CDC encourages laboratories to consider adoption of a multiplexed method that can facilitate detection and differentiation of SARS-CoV-2 and influenza viruses».

Conclusioni

Il comunicato dei CDC americani non conferma in alcun modo la teoria dei “tamponi falsati”. Ad essere ritirato a uno dei test PCR autorizzato nel 2020 e che rilevava solo il Sars-Cov-2, mentre è nell’interesse del tracciamento e dello studio delle malattie infettive rilevare anche i casi di influenza comuni come avveniva in precedenza.

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