Scuola, il governo vuole tutti in classe. Speranza: «Valutiamo l’obbligo vaccinale»
Dopo l’approvazione del decreto che rende obbligatorio il Green pass per una serie di attività e servizi non essenziali, il governo Draghi detta le priorità per le prossime settimane, dalla scuola ai trasporti, con l’obiettivo di definire le misure prima della pausa estiva e renderle operative per la fine di agosto. Nel pomeriggio di lunedì il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha incontrato il premier Mario Draghi a Palazzo Chigi. Sul tavolo le nuove misure inerenti al Green Pass per il mondo della scuola. Il governo, nei prossimi giorni – probabilmente la prossima settimana – si occuperà infatti del dossier nell’ambito di una nuova implementazione delle misure inerenti alla necessità del Green Pass per una serie di luoghi e attività. Intanto, in serata, il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della trasmissione Controcorrente su Rete4 ha annunciato che «nelle prossime ore valuteremo quale sarà lo strumento più efficace per far tornare tutti a scuola in presenza, in sicurezza e senza dad». Speranza ha fatto sapere che sono in corso valutazione e che «nessuna ipotesi è esclusa, ci impegneremo, perché la scuola è una priorità». «Valuteremo se introdurre obblighi», ha detto il ministro, «ma non va dimenticato che la risposta degli italiani è stata buona. Consumiamo tutti i vaccini a disposizione e facciamo oltre 500 mila vaccinazioni al giorno. La risposta delle persone – ha concluso – è stata all’altezza delle aspettative».
La decisione del governo entro il 6 agosto
La prossima settimana sarà quella decisiva, anche se non è escluso che già entro la fine di questa almeno il dossier scuola arrivi sul tavolo del governo. I tecnici dei vari ministeri hanno iniziato a ragionare sugli interventi in base alle priorità indicate dal premier Draghi, che dovrebbe tenere una conferenza stampa proprio per illustrare i nuovi provvedimenti il 5 o il 6 agosto. Al primo posto c’è la scuola e nelle prossime ore sono in programma due incontri: uno tra i sindacati e i tecnici della struttura commissariale e l’altro tra organizzazioni e il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. L’obiettivo primario è ridurre sensibilmente il numero dei professori e del personale non docente che non è ancora vaccinato: ad oggi 222 mila persone. Nel caso in cui questo zoccolo duro non si sarà assottigliato per il 20 agosto, data entro la quale le Regioni devono fornire al commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo la fotografia reale della situazione, è molto probabile che venga introdotto l’obbligo vaccinale. I presidi hanno già fatto capire di essere d’accordo e i sindacati non sarebbero contrari, a patto però di avere prima «dati precisi sull’attuale copertura vaccinale dei prof».
I dirigenti scolastici chiedono indicazioni chiare
Ma i nodi da sciogliere, come dimostra l’ennesima richiesta dell’Associazione dei presidi al ministro Bianchi: «Prima devono esser fatte le misure tecniche e le scelte politiche e poi discuteremo del Protocollo di sicurezza» in vista della ripartenza sui banchi a settembre. In una lettera indirizzata al ministro i dirigenti scolastici chiedono «indicazioni chiare sull’obbligo vaccinale del personale scolastico e sul distanziamento». E in vista dell’incontro delle prossime ore al ministero, sono ancora tante le questioni sul tavolo: dalla quarantena all’utilizzo delle mascherine, fino alla necessità di presìdi negli istituti per lo screening della popolazione scolastica, nuove assunzioni di migliaia di ‘docenti Covid’ per ridurre le classi e orari scaglionati delle lezioni. «Dobbiamo portare tutti in presenza, non possiamo permetterci un altro anno come quello che abbiamo passato», ha ribadito oggi Figliuolo fissando come obiettivo il 60% dei giovanissimi tra i 12 e i 18 anni vaccinati entro la prima decade di settembre.
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