La lettera di Berlusconi che tira le orecchie ai No vax del centrodestra: «Opporsi a vaccini e Green pass non è libertà»
Silvio Berlusconi torna a farsi sentire: sebbene i toni restino entusiastici per Mario Draghi e il suo governo, il Cavaliere – nella lettera pubblicata sul Corriere della Sera – sembra preoccupato per due questioni. La prima, «l’assenza di chiare leadership di caratura internazionale. Si potrebbe dire che la gran parte dei Paesi democratici soffrano una crisi di classe dirigente e navighino nell’incertezza – scrive -. In Europa, con l’addio della signora Merkel viene meno l’ultima figura politica di riferimento, riconosciuta come tale anche dagli avversari». E questa potrebbe apparire come una stoccata agli altri due capi del centrodestra italiano, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, non annoverati da Berlusconi nella lista dei leader europei in essere o in divenire. Il secondo allarme – anche questo potrebbe essere interpretato come una stoccata agli altri due compagni di coalizione – è relativo ai vaccini. Berlusconi si dice preoccupato «dal fatto che il Paese si stia dividendo nella più assurda delle polemiche». Definisce illogico «dare una caratura ideologica o politica a una questione che è prettamente scientifica». Tra i responsabili dell’ingrossarsi delle fila dei no vax, il leader di Forza Italia individua la cattiva informazione, la pseudo-scienza, le paure irrazionali fomentate sui social, ma anche la «voglia di strumentalizzazione politica».
Berlusconi striglia i No vax del centrodestra: «Dire No ai vaccini e Green pass non è libertà»
Il cavaliere scrive di essere rattristato «dalle parole di chi fa dell’opposizione ai vaccini e al Green pass, ma anche all’obbligo delle mascherine e del distanziamento, una questione di libertà». Ritornano in mente lo sminuire della mascherina da parte di Salvini e i comizi contro la presunta «dittatura sanitaria» di Meloni. «Come se quella di non vaccinarsi – scrive ancora Berlusconi -, di non adottare elementari cautele, fosse una scelta che non ha conseguenze sugli altri. Come se non esistesse, fra i diritti tipicamente liberali, quello all’integrità della persona, e quindi ad andare al ristorante, a prendere l’aereo, a partecipare ad uno spettacolo o a una manifestazione sportiva senza il rischio di essere contagiati».
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