I numeri in chiaro, Taliani: «I ricoveri tra i nuovi contagiati sono i più bassi di sempre, così la scuola potrà essere in presenza»
Sulla base dello scenario che emerge dai dati diffusi oggi dalla Protezione civile e dal ministero della Salute sull’andamento della pandemia da Coronavirus, si osserva che l’Italia registra meno ingressi in terapia intensiva al netto di un aumento dei nuovi contagiati e del tasso di positività salito in 24 ore dall’1,9 per cento al 2,3 per cento, come rilevato oggi. Secondo la professoressa di Malattie infettive dell’Università La Sapienza di Roma Gloria Taliani, il quadro è solo apparentemente sconfortante perché dai dati che emergono c’è una differenza sostanziale rispetto a un anno fa, quella relativa «al rapporto tra i ricoverati con sintomi e i nuovi positivi».
Rapporto tra ricoveri e nuovi positivi «ai minimi storici»
«La differenza sostanziale», spiega Taliani, «non è nei nuovi casi, con un’infezione controllata a luglio 2020, ma nel rapporto dei ricoverati con sintomi sui nuovi positivi che un anno fa era di 5,94 e oggi di 2,27: la metà. Il rapporto di ricoverati in terapia intensiva, inoltre, era di 0,32 mentre quello attuale è 0,25: il più basso in assoluto di sempre da inizio pandemia». Dal confronto tra le informazioni odierne e quelle registrate un anno fa emerge «l’effetto esclusivamente legato al largo numero di immunizzati coi vaccini che», afferma Taliani, «anche se si infettano, non vengono ricoverati. In una situazione di scarsa copertura vaccinale questo sarebbe stato un periodo di allarme».
«Fattibile la riapertura delle scuole»
La prospettiva dell’attuale quadro epidemiologico permetterebbe inoltre «di avere l’immunità di gregge a settembre, raggiungendo l’obiettivo prefissato», continua, «e considerando, con i numeri che abbiamo, la ripresa dell’attività della scuola in presenza come fattibile». Sulla questione politica e quindi reale intorno al Green pass, Taliani prende in considerazione anche gli aspetti sociali legati a eventuali restrizioni senza certificazione. «Oggi è difficile chiedere il distanziamento e la riduzione della socialità», dice, «perché abbiamo fatto tutto il possibile per avere una vita migliore. La polemica sul Green pass lascia il tempo che trova perché credo sia necessario garantire una presenza nella società di persone che hanno una protezione che garantisca la salute di tutti. Ci sono libertà che hanno un prezzo», conclude la professoressa, «abbiamo quella di vaccinarci o meno, ma questo prezzo è giusto che lo paghi chi della libertà fa l’uso che crede».
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