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Simone Biles: «Sono più dei miei successi, ora l’ho capito». L’abbraccio degli azzurri Paltrinieri e Burdisso

29 Luglio 2021 - 10:02 Felice Florio
Il terzo classificato nei 200 farfalla ha ammesso: «Per lo stress non volevo neanche farla la gara». Greg, dopo il secondo posto negli 800 stile: «Ho letto di Biles, sono tutte sensazioni che provo anche io»

Tokyo 2020 sarà ricordata anche come l’Olimpiade in cui gli atleti finalmente hanno avuto la possibilità di mostrare il proprio lato umano. Sportivi che infrangono record al limite del concepibile, ma anche persone con le proprie incertezze, fragilità, sentimenti. È stata la ginnasta americana Simone Biles, ritenuta tra le più forti della storia nella sua disciplina, ad aver mostrato per prima al mondo che anche i campioni possono cadere. E rinunciare anche a una finale dei Giochi per recuperare un po’ di serenità. «L’amore e il sostegno che ho ricevuto mi hanno fatto capire che io sono più dei miei successi e della ginnastica», ha scritto la statunitense su Twitter. Per le scelte, a Tokyo, di ritirarsi da alcune gare ed esternare le sue difficoltà psicologiche, Biles ha ricevuto diversi attacchi sui social. Il vice procuratore generale del Texas Aaron Reitz, ad esempio, l’aveva definita un «imbarazzo nazionale egoista e infantile», salvo poi scusarsi in un secondo momento.

Una condivisione delle problematicità sollevate dalla ginnasta è arrivata da due rappresentanti della Fin, la Federazione italiana nuoto. Non due rappresentanti qualunque, ma due atleti azzurri che hanno vinto già due medaglie a Tokyo 2020: Federico Burdisso e Gregorio Paltrinieri. Il primo, dopo il bronzo conquistato nei 200 farfalla, ha raccontato di aver provato difficoltà simili a quelle di Biles: «Devo ancora realizzare bene. È stata un po’ strana questa Olimpiade per me. Faccio un po’ fatica ad accorgermi di costa sta succedendo in giro. Non volevo neanche farla la gara. Ho avuto molto molto stress e tensione». Paltrinieri, nella conferenza stampa post-argento negli 800 stile libero, è stato ancora più esplicito: «Non è facile gareggiare con le aspettative, ogni volta che entro in acqua sento che è tutto dovuto e questo non è bello. Tante volte questa pressione ti entra dentro e si prende gioco di te, inizi a pensare a cose che non sono vere. Ho letto di Simone Biles e sono tutte sensazioni che provo anche io».

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