Finestre aperte in classe, niente quarantena dopo un positivo, mascherine sempre al chiuso: cosa c’è nel piano scuola
A partire dal 15 settembre si potrà restare in classe anche senza rispettare il metro di distanza. Ma utilizzando la mascherina. Mentre l’areazione dei locali non verrà effettuata con la ventilazione forzata: basteranno le finestre aperte. Il piano per la scuola 2021/2022 del governo Draghi è composto di una quindicina di pagine che ripropongono le linee guida del Comitato Tecnico Scientifico dello scorso anno. Con l’obiettivo di «trovare un bilanciamento tra sicurezza, benessere socio-emotivo degli studenti e del personale della scuola, qualità dei contesti educativi e dei processi di apprendimento e nel rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione». Il piano scuola delinea l’importanza della didattica in presenza rispetto a quella a distanza, che dovrà essere utilizzata per rafforzare quella dal vivo e non sostituirla. Per la sicurezza si punta alla vaccinazione ma senza obblighi. Non si parla della quarantena mentre salta il distanziamento di un metro tra gli alunni nelle aule. Dove non si potrà garantire il Cts raccomanda l’uso delle mascherine chirurgiche o di comunità sopra i sei anni di età. La pulizia dovrà essere accurata e ripetuta ed effettuata dagli operatori scolastici, senza ricorrere alle ditte specifiche.
La sanificazione in caso di contagi potrà essere effettuata dal personale interno e sarà necessaria se non sono passati sette giorni da quando il positivo ha frequentato l’istituto. Il Cts dice poi che non sarà necessario effettuare test diagnostici all’entrata della scuola mentre a mensa sarà indispensabile utilizzare le stoviglie monouso, rispettare le regole della pulizia e assicurare il distanziamento. In palestra invece la distanza aumenta a due metri e i locali vanno sempre areati. L’attività sportiva di squadra è permessa nelle zone bianche mentre le attività individuali sono raccomandate in zona gialla e arancione. Anche per i giovani over 12 la vaccinazione è essenziale: per questo è necessario che il personale scolastico «operi per far comprendere il valore della vaccinazione, sia nella sua dimensione di prevenzione del contagio e tutela della salute soprattutto dei soggetti più fragili, sia quale veicolo per la piena ripresa della vita sociale del Paese e, in particolare, della normale vita scolastica».
Le regole della scuola del 2021 come quelle del 2020
Il Cts rinnova poi la raccomandazione a individuare a scuola un Referente Covid. Per garantire lo svolgimento in sicurezza delle attività scolastiche in presenza, il governo, attraverso il Sostegni bis, ha destinato finanziamenti per attivare incarichi temporanei di personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario con contratto a tempo determinato, dalla data di presa di servizio fino al 30 dicembre 2021, da impiegare in base alle esigenze delle istituzioni scolastiche nell’ambito della loro autonomia. È necessario poi che in ogni scuola si realizzino attività di organizzazione degli spazi esterni e interni, per evitare raggruppamenti o assembramenti e garantire ingressi, uscite e distanziamenti adeguati in ogni fase della giornata scolastica. Per la definizione degli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, restano attivi i tavoli presso le prefetture. Infine tutte le attività didattiche di carattere laboratoriale saranno svolte avendo cura di predisporre l’ambiente con le consuete accortezze in ordine alla sicurezza, ma con particolare attenzione a che lo svolgimento delle attività medesime non avvenga prima che il luogo sia stato opportunamente e approfonditamente igienizzato, nell’alternarsi tra un gruppo classe e l’altro.
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