Loggia Ungheria, indagato a Brescia il procuratore Francesco Greco dopo le denunce di Storari
Continuano le indagini intorno al caso della presunta Loggia Ungheria. Il procuratore della Repubblica di Milano, Francesco Greco, è indagato a Brescia per aver ritardato l’apertura dell’indagine nata dalle dichiarazioni messe a verbale dall’avvocato Piero Amara. La sua iscrizione, si apprende da fonti dell’Ansa, è un atto dovuto a seguito delle denunce arrivate ai pm bresciani del pubblico ministero Paolo Storari, anche lui indagato dalla stessa magistratura per rivelazione di segreto d’ufficio. Il reato contestato a Greco è dunque l’omissione d’atti d’ufficio nell’ambito dell’indagine sul cosiddetto falso complotto Eni. A seguito delle dichiarazioni di Amara, il pm Storari aveva chiesto a Greco e al procuratore aggiunto Laura Pedio di avviare subito un’indagine sulla Loggia Ungheria, cosa che avvenne solo il 12 maggio 2020. A luglio era stato iscritto nel registro degli indagati di Brescia anche Piercamillo Davigo, per rivelazione di segreto di ufficio: il riferimento era ai verbali consegnatigli dallo stesso pm milanese Storari.
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