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Quanto hanno pesato le feste per la vittoria dell’Europeo sulla pandemia? I numeri dell’ultimo report dell’Iss

31 Luglio 2021 - 15:41 Giada Giorgi
A distanza di tre settimane dalla finale, i calcoli ufficiali: da giugno l’incidenza di casi per età da 0-39 anni è aumentata, con un valore maggiore nei maschi rispetto a quello delle femmine

A tre settimane dalla finale degli Europei di calcio e dalle piazze d’Italia piene di tifosi in delirio per la vittoria conquistata, i numeri dell’Istituto superiore di sanità ora rivelano quanto i festeggiamenti abbiano influito sull’andamento dell’epidemia da Covid-19 in Italia. Nell’ultimo monitoraggio si legge come «da fine giugno si sia osservato un aumento dell’incidenza settimanale sia per i maschi che per le femmine nelle quattro fasce di età considerate: 0-9, 10-19, 20-29, 30-39», e come « sempre a partire da fine giugno, l’incidenza nei maschi di età compresa fra i 10 e i 39 anni, risulta essere sempre maggiore rispetto a quella osservata nelle femmine». «Verosimilmente» continua a spiegare il report, «tale andamento può essere dovuto a cambiamenti comportamentali transitori (es. feste e assembramenti per gli Europei di calcio EURO 2020)».

REPORT ISS| Incidenza di casi da Covid-19 per 100mila abitanti da 0 a 39 anni a partire da Giugno

I festeggiamenti per le ripetute vittorie degli Azzurri di ottavo in ottavo, i raduni in piazza con migliaia di persone, gli abbracci e le urla per i goal visti sui maxi schermi, sono ufficialmente una delle cause dell’incremento della curva. Un effetto differente da quello che si ebbe lo scorso 2 maggio in occasione dei festeggiamenti dei tifosi interisti: lo scudetto fu celebrato con più di 30 mila persone riunite in piazza Duomo, la maggior parte senza mascherina e distanziamento sociale. In quel caso la curva di nuovi contagi registrata dopo due settimane non ebbe grossi sbalzi. Ma stavolta sembra diverso. La variante Delta ha reso più potente la capacità del virus di trasmettersi da un organismo a un altro, senza contare il numero di persone ancora non vaccinate. Va da sé che i comportamenti irresponsabili hanno come conseguenza ancora un alto livello di rischio. «La variante Delta ha contribuito all’aumento dei contagi, essendo ormai diffusa in Italia oltre la percentuale del 90%», spiega ancora meglio l’Iss, «ma cambiamenti comportamentali transitori (es. feste e assembramenti) possono aver avuto un ruolo nell’aumento dei casi, la cui entità non può essere spiegata solo dalla maggiore trasmissibilità della Delta».

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