Incendi Pescara, trovati punti di innesco. Il sindaco e il governatore: «Dietro c’è la mano dell’uomo»
Ci sono almeno tre differenti punti di innesco che fanno pensare a una natura dolosa per gli incendi di Pescara. Sono stati ritrovati dalle parti della Pineta Dannunziana e sui colli vicini, nella zona sud della città. Dove una quindicina di focolai si è sviluppata a partire dal primo pomeriggio dalla costa alla collina. E le scintille, spinte dal vento, hanno fatto bruciare perfino le palme degli stabilimenti balneari. Per questo è stata disposta l’evacuazione delle spiagge, annunciata attraverso gli altoparlanti, che ha fatto scattare un fuggi fuggi generale. La procura ha aperto un fascicolo d’indagine. Ma il sindaco di Pescara Carlo Masci e il governatore Marco Marsilio hanno pochi dubbi sul fatto che dietro le fiamme ci sia la mano dell’uomo.
A fine giornata si contano una decina di intossicati, centinaia di persone evacuate, poco meno di una decina gli stabilimenti devastati. Cinque le persone trasportate in ospedale, tra queste una bambina e due suore che erano in una struttura che si trovava nell’area interessata dal rogo. Il primo cittadino della cittadina abruzzese, nel suo colloquio con Open, vuole andarci cauto sulla natura dolosa: «Il fatto che ci siano stati sette-otto punti diversi da cui si sono sviluppate le fiamme contemporaneamente fa riflettere ma non voglio sostituirmi a chi deve fare le indagini. Quello che so è che abbiamo vissuto momenti drammatici, Pescara è stata colpita al cuore: la Riserva naturale è stata aggredita, le fiamme sono arrivate vicino alle case». Di certo oggi c’erano 25 incendi nell’intero Abruzzo: «Con questo vento caldo possono esserci casi di autocombustione. Oppure possono verificarsi situazioni colpose: in questo periodo qui c’è l’abitudine di fare le bottiglie di pomodoro, c’è chi butta le sigarette a terra. Ma non può trattarsi solo questo».
Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio invece non ha particolari dubbi sulla natura dolosa: «Quando capitano diversi incendi in un giorno in diversi punti in maniera sistematica è chiaro che c’è dietro la mano dell’uomo. Spero che oltre che gli inneschi la magistratura trovi i delinquenti che fanno questo di mestiere». Per il governatore, che parla a Open dopo le riunioni con la Protezione Civile, il numero di incendi verificatisi oggi lo dimostra da solo: «Ci sono gli interessi della filiera della bonifica e del rimboschimento. C’è anche un elemento psicotico: potrebbero essere in azione i piromani. Ma è chiaro chi ha interesse a che un fuoco si sviluppi: serve a ricattare un’amministrazione, per esempio». Per il governatore non va esclusa la possibilità che alcuni incendi si siano sviluppati per qualche incidente: «Ma nella quasi totalità dei casi si tratta di attività dolose».
L’incendio alla Pineta Dannunziana di Pescara e gli altri roghi
Una delle zone più colpite è la Riserva Naturale Pineta Dannunziana. E poi la zona di via Pantini, l’area di San Silvestro e colle Breccia. In tutto una quindicina i focolai attivi contemporaneamente. Subito dopo pranzo le prime fiamme, nella zona di via Scarfoglio, via Terra Vergine e fosso Vallelunga. Poi il forte vento e le temperature vicine ai 40 gradi hanno alimentato i roghi. «Questa zona della Pineta è riserva integrale ed è completamente distrutta. Viene da piangere a guardarla. I danni ambientali sono incalcolabili. Qui ci sono le radici di Pescara. Questo è il cuore della città, il suo polmone verde e oggi lo vediamo distrutto», dice Masci davanti al comparto 5. Le fiamme hanno interessato anche il comparto 4 della Riserva, dove è andata distrutta pure una casetta in legno di proprietà del Comune.
Ma non c’è solo Pescara: un rogo sta creando particolari problemi a Farindola. Sono state evacuate 31 persone e un ristorante. E altri fuochi sono in corso anche a Penne, Bolognano, Caramanico, Città Sant’Angelo e San Valentino in Abruzzo Citeriore. I Vigili del Fuoco del Comando provinciale hanno richiamato in servizio tutto il personale disponibile e stanno utilizzando ogni mezzo a disposizione, ma fanno fatica a gestire le tante richieste di intervento e i centralini sono in tilt. Intanto il pm di turno Anna Benigni effettuerà in serata un sopralluogo sui luoghi del disastro al quale dovrebbe partecipare anche il facente funzioni di capo della procura Anna Maria Mantini.
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