Che emozione Jacobs, le lacrime di Marcel sul podio con l’inno italiano – Il video
Momenti di grande emozione allo Stadio Olimpico per Marcell Jacobs, ieri vincitore della medaglia d’oro nei 100 metri. Lo sprinter azzurro è salito sul gradino più alto del podio il giorno dopo il successo storico nella gara regina delle Olimpiadi. Durante l’esecuzione degli inni nazionali, il velocista si è emozionato fino ad avere le lacrime agli occhi messi in risalto dalla mascherina indossata.
Un successo speciale
«Ora che ho la medaglia al collo sto iniziando a realizzare ciò che è successo», ha dichiarato subito dopo la premiazione l’atleta ai microfoni di Rai Sport. «È da ieri che non dormo, non ho nemmeno provato a farlo, neanche nei sogni avevo immaginato che sarebbe stato così bello. È qualcosa di speciale, penso di essere la persona più felice del mondo in questo momento e guardando la medaglia ho rivisto tutto il percorso che ho fatto per arrivare fino ad adesso: magnifico, la medaglia è bellissima». Durante l’intervista dopo la premiazione, Jacobs ha dichiarato che il prossimo anno sposerà la sua compagna Nicole, con la quale ha avuto due dei suoi tre figli e che lo ha supportato a distanza per l’occasione. «In questo successo c’è tutto, ogni parte di questa medaglie è una parte della mia famiglia, dalla mia compagna, alla quale avevo promesso di sposarla l’anno prossimo e così sarà, ai figli e genitori. Adesso il mio allenatore mi ha detto che dovrò essere bravo a gestire i prossimi impegni, intanto mi godo tutto questo», ha detto il centometrista.
Il retroscena con Tamberi
L’uomo più veloce ha poi parlato del percorso fatto dalla qualificazioni alla rassegna al podio più importante finora raggiunto in carriera. «Il percorso fatto fino a qui è stato spettacolare. Da settembre, con l’inizio del lavoro con la mia mental coach, sono riuscito ad arrivare lontano e qui mi sono voluto divertire. Ed è successo». Quindi il retroscena il giorno prima della finale sua e di Gianmarco Tamberi, al quale è legato da un rapporto di stima professionale e umana. «La sera prima giocavamo alla Playstation, lui aveva vinto a basket e io a Formula 1 (forse ripercorrendo le orme in chiave virtuale del nonno Osvaldo, motociclista sportiva n.d.r.) e ci sostenevamo a vicenda sapendo di poter ottenere qualcosa di simile a quanto fatto agli Europei Indoor, dove abbiamo vinto due ori. La sua era una gara in cui aveva avversari tosti, lo stesso è valso per me: siamo stati i più forti ed è stato anche merito di tutti quelli che mi hanno supportato».
Video: Twitter/@pelo80
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