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Nadia Comăneci incoraggia le ginnaste di Tokyo 2020: «Troverete la forza e il coraggio di andare avanti» – Il video

02 Agosto 2021 - 23:33 Maria Pia Mazza
La piccola Libellula di Onești mette a tacere le malelingue: «Paure e blocchi psicologici fanno parte del viaggio». E sigilla l'argento di Vanessa Ferrari: «Impresa storica»

Il «10 perfetto» ha parlato. «Esistono giorni buoni e giorni terribili. Affrontare quotidianamente la pressione, la paura, il blocco psicologico mentre si è persi nello spazio fa parte di un viaggio che la maggior parte di noi atleti affronta nella propria carriera. È molto difficile far fronte a tutto questo quando tutto il mondo ti sta guardando. Fare piccoli passi, trovare il coraggio di andare avanti: questo è il più grande successo che possiamo raggiungere nelle vita». Nadia Comăneci, la leggenda della ginnastica artistica che ha fatto la storia alle Olimpiadi del 1976 ottenendo a 14 anni lo storico «10 perfetto» nella gara alle parallele asimmetriche, scaccia le polemiche che hanno investito molte ginnaste a Tokyo 2020, accusate di non saper reggere la pressione psicologica delle competizioni. Prima tra tutte Simone Biles, ma anche Naomi Osaka e tante altre atlete ed atleti olimpici.

Comăneci sull’argento di Vanessa Ferrari: «Impresa storica»

In una carrellata di stories su Instagram, la piccola Libellula di Onești si congratula con la belga Nina Derwael, vincitrice dell’oro nelle parallele asimmetriche, così come con la statunitense Jade Carey, medaglia d’oro nel corpo libero, ma andata in blocco nella finale del volteggio. Comăneci elogia anche il greco Eleutherios Petrounias, oro olimpico a Rio de Janeiro 2016 agli anelli e vincitore del bronzo nella stessa specialità a Tokyo 2020. Ma la più grande ginnasta del XX secolo celebra con gioia anche la decisione di Simone Biles di gareggiare nella finale della trave, dopo le tante gare da cui si è ritirata proprio a causa dei troppi “demoni” e della pressione psicologica percepita. E infine la libellula celebra la vittoria dell’argento di Vanessa Ferrari, definendola una «storica impresa». Già, perché il risultato dall’azzurra nel corpo libero vale più dell’oro ed è il coronamento di una carriera difficilissima, costellata di sacrifici, rinunce e gravi infortuni.

Comăneci, che in tanti hanno nominato in questi giorni per paragonare e denigrare le performance delle atlete di Tokyo 2020 approfittando di alcune loro défaillance psicofisiche, ha parlato. Questi blocchi esistevano prima così come esistono oggi. Solo che forse, oggi, si notano di più. Ma soprattutto, dopo decenni di silenzio stigma, si inizia a discuterne. E anche questa è una vittoria. Anzi, è la vittoria più importante. La più vitale, per qualsiasi ginnasta, atleta e no. Anche per il 10 perfetto. Più che perfetto.

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