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Numeri in chiaro, Sebastiani: «Bisogna tenere bassa l’incidenza per non farci travolgere dalle varianti» – Il video

03 Agosto 2021 - 22:16 Valerio Berra
Secondo il ricercatore del Cnr ora tutti gli sforzi vanno concentrati per mantenere l'incidenza sui dati più bassi possibili. Nelle ultime 24 ore il tasso di posiitività è stato fissato al 2,3%

Il Coronavirus ha stabilito una tregua. Esattamente come l’estate scorsa, i dati sui contagi restano bassi. Nelle ultime 24 ore, secondo il bollettino, si sono registrate 27 vittime legate all’epidemia e 26 nuovi ingressi in terapia intensiva. Numeri buoni ma non ancora abbastanza per tirare un sospiro di sollievo. A confermarlo è Giovanni Sebastiani, matematico e ricercatore del Cnr: «I dati di oggi non fanno che confermare la mia previsione: prima la frenata della crescita del contagio, poi arriva il picco e poi ancora si scende. A Roma il massimo dell’incidenza è arrivato una settimana fa. La Danimarca ha avuto un massimo dell’incidenza poi per cinque giorni l’incidenza è diminuita, poi ha registrato una stasi e poi una nuova crescita».

A preoccupare ora non è il fatto che il sistema sanitario possa collassare, come si temeva nella prima fase, ma che con un’incidenza troppo alta si sviluppino nuove varianti e vadano a diffondersi: «L’incidenza va tenuta bassa perché c’è il rischio di nuove pericolose varianti. La variante inglese è stato il primo esempio di una variante che ha peggiorato le condizioni dell’epidemia perche’ si diffonde anche tra i bambini. Dopo c’è stata la variante Delta che e’ resistente alla vaccinazione con una sola dose. Per questo è importante, in questa fase, mantenere l’incidenza più bassa possibile».

GIOVANNI SEBASTIANI | Il grafico con i dati della Danimarca

Intanto il 6 agosto il Green Pass diventerà obbligatorio per entrare nei ristoranti (e anche in altri posti che potete leggere sulla nostra guida). Il Governo Draghi ha già pensato a un decreto per estenderlo anche ad altri ambiti ma secondo Sebastiani questi nuovi obblighi potrebbero non servire: «Io sull’obbligo ho una posizione particolare. Sono favorevole quando si tratta di lavoro per tutte le categorie che hanno un alto numero di contatti durante il giorno, come ad esempio nelle scuole e università, studenti inclusi. Per le altre basterebbe un incentivo».

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