Green Pass obbligatorio per lavoro e scuola, le novità nel nuovo decreto del governo
Il governo Draghi si prepara a licenziare entro giovedì il nuovo decreto anti-Covid che conterrà le misure per il Green Pass obbligatorio su treni e aerei. Ma sul tavolo dell’esecutivo ci sono due problemi: il lavoro e la scuola. Ieri Mario Draghi ha incontrato i sindacati per chiedere un parere su come convincere i lavoratori senza imposizioni. Mentre sulla scuola si ragiona attorno all’ipotesi di imporre l’obbligo se non si raggiunge il 93% dei vaccinati prima dell’inizio. Invece sui trasporti pubblici a lunga percorrenza si ragiona attorno all’ipotesi di imporre il Green Pass obbligatorio a Ferragosto, con il rischio di rendere più difficile il rientro a casa di chi è partito per le vacanze, o di rinviare tutto a settembre.
Il segretario della Cgil Maurizio Landini, all’uscita dell’incontro a Palazzo Chigi, ha detto che per imporre la Certificazione Verde Covid-19 nei luoghi di lavoro c’è bisogno di una legge: «La sua eventuale introduzione non dovrà portare a demansionamenti, discriminazioni e licenziamenti». Intanto però già da venerdì 6 agosto, data dell’entrata in vigore del Green Pass obbligatorio per la ristorazione, lo sport e gli spettacoli, i dipendenti di quei settori potrebbero essere costretti a presentare la Certificazione che è richiesta ai clienti. L’ipotesi che si fa strada nel governo, spiega oggi La Stampa, parte da un presupposto logico: perché chi si avvale dei servizi deve avere il Green Pass e chi ci lavora no?
Sulla scuola il tema è ancora oggetto di discussione all’interno del governo. Da una parte c’è chi, visto che la percentuale di professori e maestri vaccinati è bassa solo in alcune regioni, propone di intervenire con l’obbligo solo in alcune zone. Dall’altra c’è il ministro della Salute Roberto Speranza, che invece, spiega oggi la Repubblica, è convinto che il modo più semplice per chiudere la partita sia imporre l’obbligo per tutto il personale scolastico. Mario Draghi è nel mezzo e media. Anche se, spiega il quotidiano, sono in molti tra i ministri a pensare che il massimo che si possa fare – soprattutto in un primo momento – sia mettere tra le norme una forte raccomandazione, magari con l’ipotesi che agli insegnanti non vaccinati sia consentito di lavorare esclusivamente in Dad.
La Certificazione Verde Covid-19 obbligatoria dal 6 agosto
Il Messaggero scrive che la soglia per far scattare l’obbligo a scuola potrebbe essere fissata al 93%. E questa sarebbe da raggiungere entro il 20 agosto, ovvero il giorno in cui alla struttura commissariale verrà consegnata una “quantificazione” delle mancate adesioni a fini statistici, nel rispetto della privacy e delle scelte personali. Intanto da venerdì sarà obbligatorio esibire il certificato verde per spettacoli, cinema, centri termali, piscine, palestre e ristoranti al chiuso. Un cambio di passo che impone agli esercenti di intervenire per evitare di incorrere in multe o, addirittura, in chiusure. Nei prossimi giorni è in arrivo un provvedimento che prevede un prezzo calmierato dei tamponi, che potrebbe attestarsi sui 6-7 euro.
I prossimi giorni saranno determinanti anche per il Piano Scuola. Il documento verrà illustrato mercoledì alle Regioni. Non è da escludere che proprio domani possa, quindi, svolgersi la cabina di regia e un Cdm che riguarderà, oltre all’esame del piano del ministero dell’Istruzione, anche l’obbligo del pass per i trasporti a lunga percorrenza, anche se si sta ancora ragionando sulla eventuale entrata in vigore del provvedimento che non riguarderà il trasporto pubblico locale. Sul punto, però, è stato chiesto alle Regioni un piano sul potenziamento dei mezzi in vista di settembre che dovrà fare i conti con il problema del distanziamento a bordo dei bus.
Il Green Pass obbligatorio sui trasporti pubblici
Sui trasporti pubblici quindi ballano ancora due ipotesi sul tavolo. La prima è quella di imporre l’obbligo per treni, aerei, navi e traghetti a partire dal 15 agosto, quando la maggior parte degli italiani sarà ancora in vacanza. Questo potrebbe portare a problemi per i rientri. La seconda, più probabile, è quella di far slittare tutto a settembre. Mentre proprio sul trasporto pubblico locale potrebbe arrivare la novità dell’aumento della capienza all’80%. Qui c’è sempre un problema che sembra insormontabile: chi controllerà il rispetto delle eventuali nuove norme?
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