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«Sul vaccino decidono i ragazzi, non i genitori»: il parere del Comitato Nazionale di Bioetica

03 Agosto 2021 - 14:01 Redazione
vaccini ragazzi genitori comitato nazionale bioetica
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Il Cnb si schiera ma non vuole l'obbligo. E chiede più informazione a scuola

Sono gli adolescenti a dover decidere se vaccinarsi o meno contro Covid-19 e non i genitori. Questa è la conclusione del parere del Comitato Nazionale di Bioetica che esclude l’ipotesi di obbligo, chiedendo invece informazioni accurate per gli adulti e i ragazzi e il coinvolgimento della scuola. «Se la volontà fosse in contrasto con quella dei genitori – si legge nel documento intitolato “Vaccini COVID-19 e adolescenti” -, il Comitato ritiene che l’adolescente debba essere ascoltato da personale medico con competenze pediatriche e che la sua volontà debba prevalere, in quanto coincide con il migliore interesse della sua salute psico-fisica e della salute pubblica». Il parere del CNB arriva dopo i casi di Firenze e Arezzo, in cui alcuni minorenni si erano rivolti a un avvocato ed erano pronti ad adire al tribunale dei minori per vaccinarsi contro il parere dei genitori. Nel caso in cui gli adolescenti facciano parte di categorie particolarmente a rischio, continuano gli esperti, «emerge in forma ancora più pressante l’obbligo dei genitori (rappresentanti legali) di garantire ai propri figli il miglior interesse; è importante ricorrere al comitato di etica clinica o ad uno spazio etico e, come extrema ratio, al giudice tutelare».

In ogni caso non si deve ricorrere all’obbligo, spiega il documento redatto dal presidente Lorenzo d’Avack e dalla vicepresidente vicaria Laura Palazzani, con la partecipazione di tutti i componenti del Comitato, neppure nel caso opposto. «Il Comitato ritiene importante e auspicabile che l’adolescente sia informato che la vaccinazione è nell’interesse della sua salute, della salute delle persone prossime e della salute pubblica. In ultimo appare comunque corretto, dal punto di vista bioetico, non procedere all’obbligo di vaccinare in mancanza di una legge, ma porre in essere misure atte a salvaguardare la salute pubblica», si scrive nel documento. La vaccinazione per il Cnb resta comunque fondamentale per i giovani, visto che salvaguarda la salute pubblica in vista del rientro a scuola.

Ma l’invito è puntare sulla comunicazione e non sull’obbligo: «Si evidenzia l’importanza dell’informazione rivolta ai genitori, che dovrà essere calibrata in base all’età dell’adolescente, con particolare attenzione al bilanciamento di rischi e benefici, diverso rispetto agli adulti e agli anziani. L’informazione deve essere rivolta anche agli adolescenti, auspicabilmente mediante un foglio informativo prima del vaccino, affinché possano partecipare in modo consapevole. Tale informazione deve essere accompagnata da azioni di sensibilizzazione e di educazione dei genitori e degli insegnanti, con attivazione di specifiche iniziative nella scuola». Secondo la dashboard della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono poco più di 800 mila gli under 19 che hanno completato la vaccinazione, mentre circa 1,5 milioni ha ricevuto solo una dose. Intanto gli under 60, e fra questi molti giovani, che si sono sottoposti alla prima dose di vaccino con AstraZeneca ora possono completare il ciclo vaccinale con un vaccino a Rna: secondo l’Oms, infatti, la vaccinazione eterologa con quest’ordine aumenta l’efficacia dell’immunizzazione.

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