Green Pass, la Lega torna alla carica: «Via l’obbligo per alcune attività». Leu: «Inaccettabile. Salvini decida con chi stare»
Novecentosedici. Tanti sono gli emendamenti presentati ieri dalla Lega al decreto Green pass, la certificazione verde che venerdì diverrà obbligatoria per accedere a una serie di attività. Una mole considerevole ma che non suscita neanche troppo stupore vista la contrarietà alla misura anti-Covid espressa platealmente nelle piazze da alcuni esponenti del Carroccio. Oggi però è il contenuto di quegli emendamenti a fare notizia. Tra le centinaia di proposte presentate ce n’è una che addirittura chiede lo stop all’introduzione del Green pass per l’accesso a una serie di attività. In particolare, spiegano fonti leghiste, questo emendamento ha l’obiettivo di evitare che in zona bianca venga usata la certificazione verde. Una proposta di modifica che nel caso in cui venisse accolta – ipotesi remota – andrebbe a sopprimere l’articolo tre del decreto approvato a luglio dal governo, in commissione Affari sociali alla Camera.
Le richieste della Lega
Il ministro leghista del Turismo, Massimo Garavaglia, ha elencato così le richieste della Lega: «L’esenzione dal Green pass per minorenni, l’autocertificazione per clienti bar e ristoranti, l’esenzione per fiere e sagre all’aperto e per servizi interni agli alberghi. Infine, nessun vincolo per i mezzi di trasporto». L’atteggiamento della Lega è «inaccettabile» per Liberi e Uguali che, per bocca del capogruppo a Montecitorio Federico Fornaro, chiede al leader Matteo Salvini di scegliere da che parte stare: o con Draghi o contro Draghi. «Non si può stare un giorno al governo e quello successivo all’opposizione. Salvini decida», tuona Fornaro che menziona l’emendamento presentato per sopprimere il pass per una serie di attività e parla di «altri 434 emendamenti per limitarne l’utilizzo».
Domani alle 16 il Cdm
«Salvini, che a parole dice sempre di essere d’accordo con Draghi, si dimentica che il Green pass è stato deciso dal Consiglio dei Ministri – fa notare Fornaro – e nei fatti ha la stessa posizione della Meloni o dei no vax contro il Green pass. Una posizione che oggettivamente mette in difficoltà il governo – conclude – e soprattutto lancia messaggi contraddittori a un’opinione pubblica già confusa dal bombardamento mediatico del fronte no vax». Intanto il tempo stringe. Domani è l’ultimo giorno utile per discutere gli oltre mille emendamenti (in totale) al decreto legge. E l’occasione sarà certamente la riunione del Consiglio dei ministri prevista per le 16. Saranno apportate delle modifiche al Green pass o entrerà in vigore così com’è? Bisognerà aspettare fino a sera per capire se qualcuno di questi mille emendamenti sarà accolto.
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