La risposta di Jacobs al fango sul doping? Domani in pista per la staffetta. La compagna: «Un po’ rosica»
A pochi giorni dall’oro Marcell Jacobs torna di nuovo in pista. Il neo campione olimpico sui 100 metri, correrà domani, alle ore 4.39, nelle batterie dei Giochi olimpici della staffetta 4×100. Unico turno eliminatorio prima della finale. Jacobs riceverà il testimone da Lorenzo Patta, per passarlo poi a Eseosa Desalu e Filippo Tortu. Gli azzurri saranno in settima corsia, insieme, tra le altre, a Canada, Stati Uniti, Cina e Germania. Passano in finale le prime tre, con due tempi di ripescaggio. Per Jacobs è l’opportunità di provare ad agguantare un’altra finale olimpica. Ma per l’uomo più veloce del mondo sarà anche un’occasione per rispedire al mittente le critiche ricevute in questi giorni. I giornali americani e britannici si sono scagliati contro la vittoria del bresciano: «A lui il beneficio del dubbio, all’atletica no» ha scritto il Washington Post, mettendo in dubbio i miglioramenti cronometrici dell’atleta italiano. «Vorrebbe rispondere, gli dà fastidio per l’impegno e il sacrificio che ci ha messo. Un po’ rosica» ha dichiarato la compagna Nicole Daza al Corriere della Sera.
Marcell Jacobs domani corre la staffetta 4×100
Intanto a difendere Jacobs in un’intervista all’Agi è intervenuto il suo manager Marcello Magnani: «Quando a marzo Marcell aveva corso la miglior prestazione mondiale dell’anno sui 60 metri e a maggio ha realizzato il record italiano in 9″95, avevano chiuso la redazione? Sono solo illazioni, Marcell non è una meteora». A difendere Jacobs in un’intervista all’Agi è il suo manager, Marcello Magnani. Anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha respinto le accuse di doping della stampa estera: «Le considerazioni di alcuni vostri colleghi sono veramente fonte di grande dispiacere e anche imbarazzo sotto tutti i punti di vista – ha detto Malagò a Radio 1 -. Dispiace che qualcuno dimostri di non saper accettare la sconfitta». Citando l’allenatore di Jacobs, il goriziano Paolo Camossi, Malagò ha proseguito: «Parliamo di atleti che vengono sottoposti quotidianamente ai controlli antidoping e quando fanno un record tutto si raddoppia. Il numero dei test è impressionante. Per questo la mia è una difesa a spada tratta di Marcell».
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