Monitoraggio Gimbe: «Nuovi contagi sottostimati, serve fare più test». Aumentano ricoveri e terapie intensive
Nel consueto monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, riferito al periodo 28 luglio-3 agosto, tutti gli indicatori relativi all’andamento dell’epidemia di Covid in Italia presentano segno più, ossia un peggioramento. Sebbene si sia registrato un rallentamento nell’incremento di nuovi casi di contagio (+20%, contro il +64,8% della scorsa settimana), si registra invece un aumento delle ospedalizzazioni, sia in area medica (+36,3%), sia in terapia intensiva (+36,5%). Resta invece pressoché stabile, seppur in lieve peggioramento, il numero dei decessi (120 negli ultimi 7 giorni, rispetto ai 111 della settimana precedente). Il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, spiega: «I nuovi casi settimanali continuano a salire, seppur a un ritmo meno sostenuto rispetto alla settimana precedente». «Tuttavia – osserva criticamente Cartabellotta- rimangono indubbiamente sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti». Nel dettaglio, rispetto ai dati del periodo precedente, si rilevano:
- Decessi: 120 (rispetto ai 111 della scorsa settimana, +8,1%);
- Terapia intensiva: 258 (rispetto ai 189 della scorsa settimana, +36,5%);
- Ricoverati con sintomi: 2.196 (rispetto ai 111 della scorsa settimana, +36,3%);
- Isolamento domiciliare: 91.762 (rispetto ai 68.510 della scorsa settimana, +33,9%);
- Nuovi casi: 38.328 (rispetto ai 31.963 della scorsa settimana, +19,9%);
- Casi attualmente positivi: 94.216 (rispetto ai 70.310 della scorsa settimana, +34%).
La situazione ospedaliera
Le ospedalizzazioni sono invece in crescita. Secondo il report settimanale, infatti, in termini assoluti, il numero di posti letto occupati da parte di pazienti Covid in area medica è passato dal minimo di 1.088 del 16 luglio scorso ai 2.196 del 3 agosto. Quello delle terapie intensive è invece passato dal minimo di 151 del 14 luglio scorso ai 258 del 3 agosto. Questi dati, al momento, fotografano a livello nazionale una situazione di saturazione ospedaliera molto bassa: 4% in area medica e 3% nelle terapie intensive.
Le forti differenze regionali nelle ospedalizzazioni
Le forti differenze si riscontrano invece a livello regionale. L’occupazione dei posti letto nei reparti ordinari Covid si attesta all’11% in Sicilia, al 9% in Calabria, al 6% in Campania, Basilicata e Lazio. Quanto all’occupazione dei posti letto in terapia intensiva le percentuali più alte di ospedalizzazione si registrano in Sardegna (10%), Liguria (6%), Lazio (5%), Sicilia (4%) e Toscana (4%). Marco Mosti, direttore operativo di Gimbe, spiega: «Aumentano gli ingressi giornalieri in terapia intensiva, con una media mobile a 7 giorni di 21 ingressi al giorno rispetto ai 14 della settimana precedente».
Vaccinazioni, aumentano le prime dosi, ma difficile mantenere il ritmo
Quanto alle vaccinazioni, secondo quanto rilevato da Gimbe, torna a salire la percentuale delle prime dosi sul totale delle somministrazioni, ormai pressoché dipendente dai vaccini a mRna (Pfizer e Moderna). Tuttavia, osservano gli esperti, il numero di dosi somministrate risulta «insufficiente» per sostenere i ritmi raggiunti nelle scorse settimane.
Foto in copertina: Ansa/Max Cavallari
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