Ibiza, l’emergenza dietro il pugno duro sulle feste private: l’isola teme una nuova ondata di contagi da Covid-19
L’isola di Ibiza e quella di Formentera hanno scoperto 151 positivi in un solo giorno ieri. L’epidemia di Coronavirus ha portato gli ospedali spagnoli di nuovo in sofferenza, con un tasso di occupazione delle terapie intensive arrivato a superare il 20%, con un tasso di positività dei tamponi al 15% e decessi in aumento. E questo anche a causa dei party clandestini organizzati nei luoghi di vacanza. Per questo l’amministrazione dell’isola di Ibiza ha deciso di ingaggiare un esercito di investigatori privati per infiltrarsi in villette e chalet dove si rifugiano i vacanzieri dopo la chiusura dei locali. Qui le feste durano anche diversi giorni e sono diventate un veicolo di trasmissione di Covid-19.
Le spie anti-Covid infiltrate nei party clandestini a Ibiza
Il Periodico de Ibiza racconta che le spie anti-Covid sono scelte tra cittadini stranieri tra i 30 e i 40 anni, che vengono di fatto infiltrati nelle feste clandestine. Il vicepresidente del Consell Mariano Juan Colomar ha spiegato in un’intervista che le feste clandestine vengono messe in piedi da vere e proprie organizzazioni imprenditoriali gestite da stranieri, con ingressi a pagamento e incassi molto interessanti. A questo l’amministrazione dell’isola risponderà con il party tracking: gli investigatori privati si infiltreranno nei luoghi in cui le feste vengono organizzate, filmeranno i presenti e poi avvertiranno le autorità locali. Oppure, è la seconda opzione a loro disposizione, cercheranno di fermarle prima che comincino denunciando gli organizzatori e chi offrirà loro biglietti a pagamento per questo tipo di attività. «Una volta che i festeggiamenti sono iniziati, infatti, non c’è molto che si possa fare dal punto di vista legale», afferma il presidente Marì. E questo a causa delle difficoltà legali per accedere alle abitazioni private.
Foto copertina da OnlyIbizaBoatParty
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