Il piano del governo Draghi per vaccinare i giovani e convincere i No vax. Figliuolo: «Dopo ferragosto prenotazioni aperte»
«Dopo ferragosto via al piano per le vaccinazioni anti Covid dei giovani». A dirlo è il commissario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo, impegnato in questi giorni a trovare una rapida ed efficace soluzione per un rientro a scuola in piena sicurezza. Tranne gli studenti universitari, quelli di medie e superiori non avranno obbligo di Green pass all’ingresso, ma la protezione dal virus sarà comunque uno dei requisiti necessari per una ripartenza delle lezioni in presenza. «Bisognerà raggiungere l’obiettivo del 60% di studenti vaccinati prima dell’inizio delle scuole» ha continuato Figliuolo, «il pensiero quindi è di un piano che dopo ferragosto permetta ai giovani di accedere a corsie preferenziali e quindi senza prenotazione». Un piano da attuare in tutta Italia che la struttura commissariale sta condividendo con il premier Draghi e l’Istituto superiore di sanità.
2,7 milioni di giovani ancora scoperti
Ci sono 2,7 milioni di ragazzi ancora scoperti mentre quasi un milione ha ricevuto le due dose e 841mila sono in attesa del richiamo. Poi c’è la fascia tra i 20 e i 29 anni. Si tratta di persone che frequentano l’università e infatti è arrivato per loro l’obbligo per seguire le lezioni. In due milioni non hanno ricevuto la prima dose mentre 2,7 milioni hanno completato il ciclo e 1,3 attendono il richiamo. Per l’intera fascia tra i 12 e i 29 anni la struttura commissariale intende creare una “corsia preferenziale”. E coinvolgere pediatri, medici di base e farmacisti. Oltre a sfornare campagne di comunicazioni mirate. Una delle Regioni che si sta muovendo è il Lazio, che ha creato gli Open Evening per i giovani dai 16 ai 30 anni. Mentre la Toscana ha lanciato la campagna “Vaccini in spiaggia” nell’ambito dell’iniziativa “GiovaniSiVaccinano”. La deadline è il 30 settembre. Basterà?
4,5 milioni di over 50 senza vaccino
Un altro dei nodi fondamentali ancora da sciogliere rimangono i 4 milioni e mezzo di over 50 non ancora immunizzati. Anche per loro il governo sta pensando ad un piano che prevederà il maggiore coinvolgimento dei medici di base. Tra gli 80 e i 90 anni, racconta il Corriere della Sera, erano «scoperti», alla data del 2 luglio, 345 mila anziani. Ora i non vaccinati sono 298 mila. Ne sono stati convinti 47 mila in 36 giorni. Poco più di mille ogni 24 ore in tutto il Paese. Non così tanti considerato che il tasso di letalità Covid per questa decade è attorno all’8%. Tra i 70 e i 79 anni, spiega sempre il quotidiano, un mese fa non si erano vaccinati in 781 mila circa. Ora ne mancano 657 mila. E quindi 124 mila sono stati raggiunti, con un tasso di letalità qui attorno al 3%. Tra i 60 e i 69 anni un mese fa ne mancavano 1,45 milioni. Ora siamo a 1,21 milioni. Quindi 246mila sessantenni sono stati vaccinati. Tra i 50 e i 59 anni i non vaccinati sono invece 2,25 milioni. Ancora troppi.
Per loro, spiega oggi il Messaggero, si immagina una campagna in tre fasi. Oltre al vaccino in farmacia, già presente in 17 regioni. La prima è quella delle unità mobili per la vaccinazione che battono il territorio a caccia di chi vorrebbe vaccinarsi ma ha problemi a muoversi da casa. La seconda è il coinvolgimento dei medici di famiglia. La terza sono gli hub itineranti a cui si potrà accedere senza prenotazione. Ma sarà difficile far crescere la percentuale di molto in poco tempo. Perché questi quattro milioni e mezzo hanno avuto molte occasioni per accedere alla vaccinazione da quando la campagna di massa è partita. Ma non le hanno sfruttate. Perché evidentemente sono No vax: c’è una ostilità di fondo alla vaccinazione che difficilmente verrà meno grazie agli hub o ai medici di famiglia. Per questo si ritiene complicato ottenere risultati nel breve termine per loro. Ma la struttura non vuole considerarli del tutto perduti.
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