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La festa e il racconto di Fausto Desalu, l’oro olimpico che ama le lingue e l’heavy metal

11 Agosto 2021 - 07:41 Redazione
fausto desalu
fausto desalu
L'amicizia con Jacobs, il grido a Tortu durante il passaggio di testimone e le emozioni della staffetta 4x100: il campione si racconta

«Quando non ho centrato la finale nei 200 metri, mi sono chiuso in camera per due giorni e non mi sono fatto vedere in giro. Lui mi ha cercato e mi ha convinto ad uscire, ci siamo fatto un giro insieme. Mi ha aiutato molto»: in un’intervista rilasciata al Corriere di Bologna oggi Fausto Desalu racconta le sue Olimpiadi e il rapporto con Marcell Jacobs: «Siamo cari amici, ci conosciamo dal 2009, e abbiamo un bellissimo rapporto. Quando ha vinto mi sono emozionato, si meritava la medaglia d’oro, era quello a cui ambiva da sempre. È una persona genuina. Mi ha aiutato molto. In questi anni abbiamo partecipato a un’infinità di ritiri insieme e abbiamo condiviso momenti gloriosi, anche da compagni di stanza».

Intanto per brindare alla vittoria nella 4×100 si concede un bicchiere di Coca Cola: «Era un anno che non ne bevevo». E si racconta: «Mi piacciono le lingue. Parlo inglese, francese, tedesco, e ora sto imparando lo spagnolo. Anche qualche parola di giapponese, perché sono un appassionato di manga. Poi suono la batteria, mi piace la musica metal». Su cosa ascoltare per caricarsi prima di una gara non ha dubbi: «Di solito mi creo una playlist di musica metal e musica da camera. Ha quel tono grandioso, epico, capace di darmi la giusta carica. Ma prima della staffetta niente auricolari, stiamo in gruppo per diventare una cosa sola». E torna a parlare di mamma Veronica: «I suoi sacrifici sono serviti per farmi arrivare a questo punto. Quando sei bambino, capisci quando una persona si fa in quattro per te. Lei mi ha insegnato che il sacrificio paga sempre. Prima delle gare importanti il mio pensiero va a lei. Correre è la cosa che mi riesce meglio, quindi vado in pista e do il meglio. Lo devo a una persona che ha fatto tutto da sola per me. Quando le gare vanno male, mi sento in colpa perché rivedo tutti i suoi sforzi». Infine rivela cosa ha gridato a Filippo Tortu durante il cambio di testimone in gara: «Sembra violento da fuori, ma era in amicizia. Erano le mie ultime energie e le ho date a lui. Mi sono detto: devo farmi sentire».

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