Femminicidio a Vigevano, ha ucciso la compagna dopo una lite e tenuto il cadavere in casa per un giorno: «Ero ubriaco»
È rimasto in casa con il cadavere della compagna riverso nel suo stesso sangue per più di 24 ore in condizioni di «lucidità intermittente», come la definiscono gli stessi inquirenti che hanno interrogato Marco De Frenza, il pregiudicato di 59 anni, che martedì scorso a Vigevano ha ucciso Marylin Pera, 39 anni, con un taglio alla gola inferto con un coltello da cucina. Dopo un giorno dal delitto, dove l’uomo conviveva da poche settimane con la vittima, si è costituito alla Polizia. Da ieri 11 agosto in stato di fermo nel carcere di Pavia, l’uomo ha detto agli inquirenti di aver ucciso la sua compagna da ubriaco. È accusato di omicidio volontario aggravato.
Ha ucciso la fidanzata con cui condivideva da poche settimane
Stando alle prime ricostruzioni del caso seguito dal sostituto procuratore Alberto Palermo, De Frenza ha ammesso di essere sotto effetto di alcol e di aver compiuto il femminicidio dopo un litigio con la compagna. I due si frequentavano da due settimane e il delitto si è consumato nell’appartamento in corso Novara a Vigevano del figlio di De Frenza, partito per le vacanze. Marylin aveva alle spalle un matrimonio dal quale era nato un figlio. Spaventata di perdere l’affidamento del bambino, ha quindi comunicato a De Frenza l’intenzione di tornare insieme a lui. A quel punto il pregiudicato ha reagito in maniera violenta, uccidendo a coltellate la donna. La discussione tra i due non sembra aver attirato l’attenzione del vicinato, i residenti della zona infatti hanno detto di non aver sentito nulla né di conoscere l’omicida e la vittima. Il delitto è avvenuto intorno all’ora di pranzo e solo alle 17:30 di ieri 11 agosto De Frenza si è presentato alla casa di reclusione di Vigevano, confessando alle guardie di aver commesso il delitto.