Terza dose, via libera negli Usa agli immunodepressi. Fauci: «Ne avremo bisogno tutti» – Il video
Negli Stati Uniti è ufficiale: la terza dose di vaccino anti Covid potrà essere presto somministrata a milioni di cittadini considerati fragili. Il via libera è arrivato dall’ente regolatore americano per i medicinali, la Food and Drug Administration, che dopo attente analisi e non pochi tentennamenti, ora considera necessario fornire ulteriore protezione tramite vaccino Pfizer o Moderna. La terza dose sarà rivolta a tutte quelle persone che hanno un sistema immunitario debole, come chi ha subito un trapianto o chi è malato di cancro. «Il Paese è entrato nell’ennesima ondata della pandemia di Covid-19 e la FDA è particolarmente consapevole del fatto che le persone immunocompromesse sono particolarmente a rischio di malattie gravi. Dopo un’attenta revisione dei dati disponibili, la FDA ha stabilito che questo piccolo gruppo vulnerabile può beneficiare di una terza dose dei vaccini Pfizer-BioNTech o Moderna» si legge nella nota diffusa dall’ente regolatore. A fare da eco anche l’immunologo Anthony Fauci che ai media americani ha spiegato l’importanza di una decisione simile «alla luce di un fenomeno che dai primi studi sul tema è risultato evidente e cioè la diminuzione della percentuale di efficacia del vaccino con il trascorrere del tempo». E ha poi aggiunto: «È probabile che un richiamo vaccinale in futuro riguarderà tutta la popolazione. Tuttavia ora la priorità sono i fragili: al momento non vediamo la necessità di offrire dei richiami booster per tutti».
Israele estende terzo richiamo agli over 50
Intanto in Israele il premier Naftali Bennett ha deciso di accelerare la lotta contro quella che definisce la ‘Pandemia Delta’ mediante la somministrazione della terza dose di vaccini Pfizer anche agli over 50 che hanno ricevuto le prime due dosi oltre 5 mesi fa. «La campagna per la vaccinazione degli over 60 è un gran successo» ha continuato Bennett riferendosi ai terzi richiami per gli ultra 60enni decisi già lo scorso 29 luglio. «Finora quelle vaccinazioni sono state 750 mila e proseguono. Faccio ora appello agli over 50 a presentarsi alle casse mutue già oggi per vaccinarsi». Secondo i media locali, l’inoculazione della dose di richiamo sarebbe consigliata anche allo staff medico, al personale carcerario e ai detenuti. Apripista anche sulla decisione del terzo richiamo, nei giorni scorsi Israele ha fornito, tramite i suoi scienziati, i primi dati sulla riduzione dell’efficacia dei vaccini registrata sulla popolazione immunizzata nei primi mesi di campagna: dal 94,3% al 64%. Da qui la decisione, presa prima di tutti gli altri governi del mondo, di procedere per un terzo richiamo, prevedendo ora un’estensione anche per la fascia over 50. La stessa scelta verrà fatta nel Regno Unito a partire dal 6 settembre. Insieme a Francia e Germania, il Paese di Johnson ha detto sì al terzo richiamo prevedendo una platea di destinazione tra le più ampie: tutti i cittadini con più di 50 anni di età, gli immunodepressi e i fragili, per un totale di 32 milioni di persone, la metà della popolazione inglese.
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