Primo bonifico del Recovery plan all’Italia: da Bruxelles 24,9 miliardi per 106 progetti
Il primo anticipo per l’Italia dei fondi per il Piano di ripresa e resilienza è arrivato oggi 13 agosto con un bonifico della Commissione Ue da 24,9 miliardi di euro. Si tratta del 13% del totale stanziato per il piano italiano approvato da Bruxelles, che ammonta a 191,5 miliardi fino al 2026. I primi fondi sono divisi in 9 miliardi di sovvenzioni (in totale 68,9 miliardi) e 16 miliardi in prestiti (su 122,6 miliardi in totale). Il governo Draghi dovrà spendere almeno 15,7 miliardi entro la fine del 2021, quindi buona parte delle risorse sono destinate a progetti già in corso, che andranno così a liberare finanziamenti nazionali già stanziati. In particolare sono 106 i progetti individuati suddivisi nelle sei aree coperte del Pnrr. Il restante 87% arriverà con il completamento dei target fissati.
I quasi 25 miliardi dell’anticipo andranno a finanziare innanzitutto il programma Transizione 4.0 con 1,7 miliardi e il Fondo Simest per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Piani che rientrano nella missione sulla trasformazione digitale prevista dal Pnnr. Nella seconda missione, quella per la rivoluzione verde, vedrà stanziati 1,6 miliardi a coprire interventi del biennio 2020-2021 destinati ai comuni per la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica. C’è poi la terza missione sulle infrastrutture, che prevede diversi progetti già in corso per opere ferroviarie ad alta velocità: la tratta Liguria-Alpi, la Brescia-Verona-Padova, la Napoli-Bari, la Palermo-Catania e la Salerno-Reggio Calabria. Previsti anche finanziamenti per i nodi ferroviari metropolitani, circa 361 milioni, e l’elettrificazione della rete ferroviaria nel Sud per 188 milioni.
Cosa prevede il Recovery plan italiano
Il 37% del Recovery plan italiano va in riforme ed investimenti per garantire la transizione verde, mentre il 25% della dotazione complessiva sosterrà gli obiettivi per la digitalizzazione. In particolare la Commissione europea nella sua nota ricorda che a garanzia della transizione verde, con 32,1 miliardi di euro, più regioni saranno integrate nella rete ferroviaria ad alta velocità e saranno completati i corridoi ferroviari merci. Sarà potenziato il trasporto locale sostenibile attraverso l’estensione di piste ciclabili, metropolitane, tram e autobus a emissioni zero, compresa la costruzione di stazioni di ricarica elettrica in tutto il Paese e punti di rifornimento di idrogeno per il trasporto stradale e ferroviario. A sostegno della trasformazione digitale, 13,4 miliardi di euro saranno investiti, tra l’altro, nella promozione delle tecnologie digitali per le imprese, con un regime di credito d’imposta volto a sostenere e accelerare la loro trasformazione.
Quanto al rafforzamento della resilienza economica e sociale: 26 miliardi di euro andranno anche ad aumentare l’offerta di strutture per l’infanzia, a riformare la professione degli insegnanti, migliorare le politiche attive del mercato del lavoro e la partecipazione delle donne e dei giovani al mercato del lavoro, rafforzando la formazione professionale. Altri 3,7 miliardi di euro verranno destinati a riformare e modernizzare il pubblico impiego, a rafforzare la capacità amministrativa e riformare e digitalizzare i tribunali civili e penali per ridurre la durata dei procedimenti giudiziari. Ulteriori investimenti e riforme rafforzeranno il contesto imprenditoriale migliorando gli appalti pubblici e i servizi pubblici locali, riducendo i ritardi di pagamento ed eliminando gli ostacoli alla concorrenza.
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