Afghanistan, la promessa di Draghi: «Proteggeremo i cittadini afghani che hanno collaborato con noi»
Alle 14.28 è atterrato all’aeroporto di Fiumicino un aereo dell’Aeronautica militare con a bordo circa 70 persone. Per la maggior parte i passeggeri facevano parte del personale diplomatico ma a bordo del veicolo c’erano anche una ventina di ex collaboratori, i cittadini afghani che lavoravano per i governi della coalizione guidata dagli Stati Uniti. È a loro che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dedicato la nota pubblicata da Palazzo Chigi sulla situazione in Afghanistan:
«Il presidente del Consiglio, Mario Draghi ringrazia le forze armate per le operazioni che stanno permettendo di riportare in Italia i nostri concittadini di base in Afghanistan. L’impegno dell’Italia è proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione. Il presidente è in continuo contatto con il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. L’Italia è al lavoro con i partner europei per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani e in particolare quelli delle donne».
August 16, 2021
La ministra Lamorgese: «Dobbiamo accelerare con l’accoglienza»
Al momento in Afghanistan i cittadini che hanno collaborato con i governi stranieri sono quelli più a rischio, come ha spiegato uno degli afghani che nelle ultime ore sono riusciti a raggiungere l’Italia: «Ho paura per chi ha lavorato con noi ed ora sta per morire. I Talebani li cercano casa per casa. Abbiamo lasciato migliaia di persone che rischiano la vita. La situazione è gravissima, la comunità internazionale li salvi». Il 15 agosto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese aveva spiegato che il numero dei collaboratori afghani accolti in Italia era arrivato a 228: «Durante il comitato per la sicurezza abbiamo saputo della presa di Kabul da parte dei talebani. Abbiamo fatto un focus sul problema dell’accoglienza degli afhgani che hanno collaborato con gli italiani in Afghanistan. Finora abbiamo accolto 228 persone. Ma la situazione comporterà un’accelerazione dell’accoglienza».
Ambasciatore Onu: «I Talebani puntano a esecuzioni mirate»
«I talebani hanno iniziato a perquisire casa per casa, puntano ad «esecuzioni mirate, la gente a Kabul è terrorizzata», queste le parole usate dall’ambasciatore all’Onu Ghulam Isaczai per descrivere la drammatica situazione durante il suo intervento alla riunione di emergenza sulla crisi scatenata dalla conquista dei talebani.
Leggi anche:
- Afghanistan, il giorno dopo la caduta di Kabul: «I talebani controllano tutti i checkpoint». Arrivati a Fiumicino gli italiani rimpatriati
- Chi è Baradar, il nuovo leader dei talebani (ex vice del Mullah Omar) scarcerato su richiesta degli americani
- Il dramma dei civili in fuga da Kabul: si aggrappano a un aereo in decollo, poi precipitano nel vuoto – Il video