Di Maio sulla crisi in Afghanistan: «L’Occidente rifletta sui propri errori». Borrell: «Dobbiamo dialogare con i talebani»
«Non potremo esimerci, come Occidente, da una riflessione approfondita sugli errori commessi nell’intervento ventennale in Afghanistan». A dirlo è ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo al vertice straordinario del Consiglio Affari esteri dell’Unione Europea dopo la caduta di Kabul in mano ai talebani. «Ora – ha proseguito Di Maio – è necessario definire una strategia condivisa», le cui priorità saranno «la protezione dei civili» e «la messa in sicurezza degli afghani che hanno collaborato con la comunità internazionale». Il ministro degli Esteri italiano si è detto consapevole che «incrementerà la domanda di accoglienza di rifugiati e migranti dall’Afghanistan». E proprio alla luce di ciò, «è necessario che l’Ue metta a punto una risposta comune, anche in questo caso in stretto raccordo con i partner della regione, a cui andrà contestualmente assicurato il necessario sostegno».
«La garanzia dei diritti umani da parte dei talebani è essenziale, pena l’isolamento del Paese»
Di Maio ha poi aggiunto: «Non possiamo permettere che l’Afghanistan torni a essere terreno fertile per gruppi terroristici e una minaccia alla sicurezza internazionale e dovremo trovare alleanze e coinvolgere tutti i Paesi, specie quelli della regione, che condividono questa stessa preoccupazione, oltre a Russia e Cina». Di Maio ha poi rimarcato che l’Unione Europea, «nel rispetto dei diritti individuali e delle libertà civili, non può tollerare che le conquiste di questi due decenni vadano perse». «Penso – ha aggiunto – ai diritti delle donne, ai quali è dedicata la dichiarazione su iniziativa spagnola cui abbiamo aderito. La garanzia del rispetto del diritto e degli standard internazionali in materia di diritti umani deve essere una chiara condizione da porre ai talebani, pena l’isolamento internazionale del Paese».
Borrell: «I talebani hanno vinto la guerra quindi dobbiamo dialogarci»
L’Alto rappresentante della Politica estera dell’Ue, Josep Borrell, ha dichiarato: «Dovremo metterci in contatto con le autorità a Kabul, chiunque ci sia, i talebani hanno vinto la guerra quindi dobbiamo dialogarci, per discutere ed evitare un disastro migratorio e una crisi umanitaria». «Non è questione di riconoscimento – ha precisato Borrell -, ma di avere a che fare con loro: se vogliamo che le 400 persone che fanno parte del nostro staff locale raggiungano l’aeroporto dobbiamo parlare con i Talebani, altrimenti diventa difficile per loro arrivare in aeroporto». Di conseguenza, secondo l’Alto rappresentante «dobbiamo avere un confronto con i talebani, pur mantenendosi vigile sul rispetto degli impegni internazionali, così come hanno fatto i governi afghani degli ultimi 15 anni». In chiusura dei lavori Borrell ha chiosato: «il primo obiettivo è assicurare l’evacuazione del nostro staff, di quello afghano che ha lavorato per noi, e di chi vuole lasciare il Paese: non possiamo abbandonarli, faremo tutto il possibile per dargli riparo».
L’Ue chiede l’immediata cessazione di ogni violenza e il ripristino dell’ordine civile
«L’Unione Europea chiede l’immediata cessazione di ogni violenza, il ripristino della sicurezza e dell’ordine civile e la protezione e il rispetto della vita, della dignità e dei beni dei civili in tutto l’Afghanistan». Così i ministri degli Esteri della Unione Europea nelle conclusioni del Consiglio. «L’Unione europea presterà attenzione particolare a quegli afghani la cui sicurezza potrebbe essere ora in pericolo a causa del loro impegno per i nostri valori comuni», proseguono i ministri, che esprimono anche «profonda preoccupazione per le segnalazioni di gravi violazioni e abusi dei diritti umani».
La telefonata tra Draghi e Merkel sulla situazione umanitaria in Afghanistan
Nella mattinata di oggi, 17 agosto, c’è stato anche un colloquio telefonico tra il presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, e la Cancelliera tedesca Angela Merkel, per fare il punto sulla drammatica situazione in Afghanistan. Da Palazzo Chigi, mediante una nota, è stato comunicato che al centro della telefonata tra Draghi c’è stata la questione della protezione umanitaria per quanti hanno collaborato con le istituzioni italiane e tedesche in questi anni. Ma non solo. Tra le priorità dei due leader c’è anche quella di proteggere la parte più vulnerabile della popolazione civile afghana, donne in primis. Durante il colloquio, inoltre, «sono state approfondite le possibili iniziative da adottare in ambito Unione Europea, G7 e G20 a favore della stabilità dell’Afghanistan e a tutela delle conquiste in materia di diritti umani e di libertà fondamentali conseguite nel corso degli ultimi vent’anni».
Foto in copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI