Omicidio Caruana Galizia, a processo l’imprenditore Yorgen Fenech: rischia l’ergastolo
Rischia l’ergastolo per omicidio premeditato Yorgen Fenech, presunto mandante dell’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa il 16 ottobre 2017 con un bomba piazzata sotto la sua auto. Il businessman maltese del settore alberghiero è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver architettato il piano per uccidere la cronista, che avrebbe scoperto i suoi intrecci con la politica per ottenere un appalto. L’accusa ha chiesto l’ergastolo per omicidio volontario premeditato e altri 30 anni per l’associazione a delinquere. Il processo si dovrà tenere entro 30 mesi.
Le inchieste e l’omicidio
La morte di Caruana Galizia aveva sconvolto l’opinione pubblica europea. Le inchieste della cronista avevano portato alla luce un giro di corruzione all’interno degli ambienti politici maltesi. Stando alle inchieste pubblicate da Caruana, nelle stanze del potere di La Valletta i politici curavano interessi privati attraverso la gestione di fondi offshore ai Caraibi e la Nuova Zelanda. Caruana era stata la prima, nell’ambito dei dossier su Panama Papers, ottenuti dal figlio giornalista e aderente al consorzio di testate che lavorava al caso, a ricostruire i collegamenti tra la classe dirigente maltese e lo scandalo finanziario. Pubblicando la notizia del coinvolgimento Keith Schembri e Konrad Mizzi, all’epoca dei fatti presidente della Repubblica di Malta e ministro del Turismo, Galizia iniziò ad avere problemi. Anche l’allora premier Joseph Muscat fu ampiamente criticato sul blog di Caruana, per le affermazioni su una società panamense intestata alla moglie. Con le sue inchieste portò all’ammissione dei fatti e alle dimissioni di Mizzi. Dopo altre rilevazioni Galizia fu uccisa con un ordigno a Bidnija, vicino Mosta.
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