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L’immunologo Abrignani (Cts): «Si all’obbligo vaccinale per fermare Covid-19»

20 Agosto 2021 - 05:54 Redazione
abrignani cts vaccino obbligatorio
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Il membro del Comitato Tecnico Scientifico: «Gli effetti collaterali sono studiati su vasta scala, non esistono vaccini con effetti avversi dopo decenni»

L’immunologo Sergio Abrignani, professore all’Università statale di Milano e membro del Comitato Tecnico Scientifico, in un’intervista al Corriere della Sera si schiera per l’obbligo vaccinale e dice che l’impennata di positivi al Coronavirus per l’autunno non è certa: «Qualunque cosa avvenga sappiamo che grazie ai vaccini il numero di malati gravi di Covid e decessi sarà molto basso. Gli inglesi sono più avanti di noi di un paio di mesi nel piano vaccinale e i ricoveri e i decessi causati dalla Delta tra i vaccinati sono pochissimi. Quando anche l’Italia avrà coperto l’80% della popolazione anche noi forse potremo guardare al Covid con una letalità non più all’1-2% ma all’1-2 per mille, come l’influenza». Abrignani spiega che oggi i ricoverati in terapia intensiva sono over 60 non vaccinati. E dice che l’unico modo per fermare definitivamente la malattia è introdurre il vaccino obbligatorio: «Ci vuole l’obbligo vaccinale perché le malattie infettive le contieni quando vaccini tutti e lo abbiamo visto con la polio, il vaiolo e altre malattie. Mi chiedo come sia possibile che con una malattia infettiva come il Covid che ha rischiato di distruggere la nostra economia e solo in Italia ha ucciso 130 mila persone ci sia ancora chi si interroga se sia opportuno o no vaccinarsi». E a chi è ancora titubante risponde così: «Ormai i vaccini sono stati iniettati quasi a un miliardo di persone. Gli effetti collaterali sono studiati su vasta scala: i vaccini ad adenovirus non sono più utilizzati per la popolazione giovane dopo i rari casi di trombosi anomale mentre gli ancor più rari casi di miocardite e pericardite legati ai preparati ad mRNA si risolvono con pochi giorni di terapia cortisonica. Non sappiamo che cosa succederà tra 20 anni, ma non esiste alcun vaccino che negli ultimi 50 anni abbia dato effetti avversi dopo decenni».

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