Green pass, i prof No vax raccolgono 15 mila firme contro l’obbligo a scuola: «No alla conversione in legge»
In pochi giorni hanno raccolto 15 mila firme: insegnanti, studenti, genitori, personale Ata. Tutti No Green pass e tutti impegnati nella petizione che il 1° settembre verrà presentata in Senato per bloccare la conversione in legge del decreto sull’obbligo di Carta verde per scuole e università. A raccogliere le sottoscrizioni è l’avvocato Daniele Granara, docente di diritto Costituzionale a Genova e Urbino, lo stesso che insieme alla collega Tiziana Vigni ha depositato uno dei primi ricorsi al Tar Toscana anche per gli operatori sanitari contrari alla vaccinazione anti Covid (e che verrà discusso il prossimo 7 settembre). Come spiega lo stesso Granara, per la scuola l’obiettivo è identico a quello espresso nel ricorso fatto dai medici, anche se con modalità differenti: «Se per i sanitari c’era un atto applicativo contro il quale procedere, ovvero le diffide delle Asl, per quanto riguarda docenti e operatori della scuola questo passaggio al momento manca. Anche se con l’inizio delle lezioni ci saranno molto probabilmente i primi casi e quindi procederemo con i ricorsi». E aggiunge: «Per muoverci subito abbiamo deciso di utilizzare uno strumento previsto dalla Costituzione all’articolo 50, che recita così “Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”».
La richiesta
La raccolta di firme in tutta Italia continuerà fino a settembre, quando Granara porterà il documento sottoscritto di fronte alle Camere. Assieme al modulo di petizione e in caso di mancata risposta da parte del Parlamento, il docente universitario potrà sollevare un conflitto davanti la Corte Costituzionale, inviando copia della petizione anche alle autorità europee. La necessità espressa nella petizione è piuttosto chiara: «Quella di docenti, personale scolastico ed universitario, degli studenti di ogni ordine e grado e dell’Università, di non sottoporsi al Green pass per accedere ai locali degli istituti scolastici e universitari in cui svolgono la funzione docente o prestano servizio e, quindi, all’istruzione dell’infanzia, primaria, secondaria e universitaria, garantita dagli articoli 33 e 34 della Costituzione». Per queste ragioni i firmatari chiedono «alle Camere di denegare la conversione in legge del decreto legge, approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del giorno 5 agosto 2021, emanato il 6 agosto 2021, n. 111, recante “Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti”». La convinzione alla base dell’iniziativa è quella di non voler sottostare a un obbligo che in realtà nasconderebbe una coercizione nascosta e, secondo l’ideologia No vax, ancora più grave: «Attraverso il Green pass si è introdotto nient’altro che un obbligo vaccinale surrettizio, l’obiettivo è che tutto questo non si trasformi in legge», conclude Granara.
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