Dalle Ong alle petizioni online: così è possibile aiutare i profughi afgani dall’Italia
Petizioni da firmare, associazioni e Ong da sostenere, biglietti aerei da regalare. Sono queste le principali vie percorribili per aiutare il popolo afgano che in questi giorni sta lasciando il proprio Paese nel corso delle operazioni di evacuazione, dopo la caduta di Kabul. Le operazioni di salvataggio rimangono molto delicate, ma nonostante questo i social network sono tempestati di messaggi nei quali i cittadini chiedono risposte su come poter dare il proprio contributo.
Mondo dell’informazione
È possibile supportare, ad esempio, i giornalisti afgani che lavorano sul campo per aiutarli a mettersi in salvo, seguendo il lavoro svolto da organizzazioni come la Committee to Protect Journalists (Cpj). Ma anche quello della Fnsi, la Federazione nazionale della Stampa italiana, si sta adoperando per sostenere i collaboratori locali. Un altro progetto da seguire, di chi opera proprio sul posto, è quello di Rukshana Media, un’organizzazione di notizie gestita da donne che – spiega il Corriere della Sera – prende il nome da una ragazza lapidata a morte dai talebani.
Petizioni e Ong
Sono diverse le petizioni nate sulla rete in questi giorni. Le principali chiedono che vengano aperti i corridoi umanitari e non vengano sospesi i ponti aerei già in atto. Un altro modo per dare il proprio sostegno è fare donazioni agli enti che operano sul fronte afgano: primo fra tutti l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR). Ma anche Unicef, che ha attivato un piano di emergenza per la fornitura di servizi idrici e igienici di emergenza, forniture di cibo e ha aperto scuole mobili. Emergency, Medici Senza Frontiere, e la Croce Rossa Internazionale sono altre realtà cui è possibile affidarsi.
Biglietti aerei
Infine, l’associazione Miles4Migrants ha messo a disposizione l’opportunità di aiutare i profughi afgani facendo donazioni – che sulla piattaforma si trasformano in miglia aeree – per sostenere il costo di un biglietto aereo.
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