Afghanistan, la minaccia dell’Isis sul piano di evacuazione degli Usa. L’allarme di Washington: «Il rischio è reale»
La minaccia di un attacco dell’Isis incombe sul piano di evacuazione degli Usa dall’Afghanistan, stando a quelli che sono gli allarmi che arrivano da Washington. Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente statunitense Joe Biden, ha avvertito che il rischio di un attacco terroristico da parte dello Stato Islamico rappresenta un serio pericolo per l’evacuazione di migliaia di americani e alleati afgani dall’aeroporto internazionale di Kabul. «La minaccia è reale. È forte. È persistente. Ed è qualcosa su cui siamo concentrati con ogni strumento del nostro arsenale», ha detto Sullivan alla Cnn. «L’Isis ha aspettato un’opportunità come questa, dove i suoi combattenti possono sfruttare il caos della situazione sul terreno per avere la possibilità di uccidere i soldati americani», ha detto Colin P. Clarke, un analista dell’antiterrorismo al Soufan Group, una società di consulenza sulla sicurezza con sede a New York, riferendosi al ramo dello Stato Islamico in Afghanistan. Nell’ultima settimana, i militari statunitensi sono stati avvertiti più volte circa il rischio di attacchi contro l’aeroporto e le operazioni americane per evacuare i civili da Kabul.
Un attacco all’aeroporto, spiegano funzionari citati dal New York Times, sarebbe un colpo strategico sia contro gli Stati Uniti che contro i talebani, che stanno cercando di dimostrare che possono controllare il Paese. I talebani hanno combattuto l’Isis negli ultimi anni, e i leader dello Stato Islamico in Afghanistan, dopo la conquista talebana del Paese, hanno criticato il nuovo regime per l’applicazione non sufficientemente dura – dal loro punto di vista – della legge islamica. Ad ogni modo, Sullivan ha chiarito che i comandanti americani sul campo stanno ricorrendo a «una vasta gamma di opzioni» per difendere l’aeroporto da un attacco, collaborando con differenti agenzie di intelligence per disinnescare ogni possibile minaccia. Il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente statunitense non ha fornito ulteriori dettagli, ma ha ribadito che l’eventualità di un attacco all’aeroporto è «assolutamente presa sul serio – e che gli americani faranno – tutto ciò che possiamo e per tutto il tempo in cui saremo in Afghanistan per scongiurare ogni minaccia».
I numeri dell’Isis in Afghanistan
Un attacco terroristico contro gli americani e i civili afgani sarebbe un disastro non solo per gli Stati Uniti, ma anche per i talebani, che si stanno muovendo per ottenere riconoscimento tanto sullo scacchiere internazionale quanto all’interno dei confini del Paese. Un attentato dell’Isis sarebbe in grado di danneggiare il tentativo della leadership talebana di guadagnare credito tra la popolazione. Benché un rapporto delle Nazioni Unite dello scorso giugno rilevi che «le perdite territoriali dello Stato Islamico hanno colpito la capacità del gruppo di reclutare militanti e ottenere finanziamenti», si ritiene che in piccole aree delle province di Kunar e Nangarhar risiedano ancora da 1.500 a 2.200 combattenti dell’Isis. Il gruppo terroristico nel Paese consta di «piccole cellule che agiscono in modo autonomo, pur condividendo la stessa ideologia», si legge nel rapporto. Shahab al-Muhajir, nuovo leader del gruppo che «rimane attivo e pericoloso», starebbe cercando di ingrossare le fila dell’Isis con miliziani talebani disaffezioni e altri combattenti.
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